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Ti amo, ma… proiezioni: la rovina delle relazioni. Intervista al Dott. Salerno

 

Intervista al Dott. Marco Salerno – Psicologo e Psicoterapeuta – a cura di Daniela Cavallini

Daniela Cavallini:

Ciao Marco, bentornato e grazie per affrontare con me il tema di oggi: cambiare l’altro allo scopo di appagare la propria visione dell’amore. Un aspetto di vitale importanza per la coppia, spesso causa di conflitti. Cosa ne pensi?

Dott. Marco Salerno:

Ciao Daniela grazie per questo nuova opportunita’ di confronto, di sicuro aiuto per i lettori. Quante volte abbiamo ascoltato le seguenti parole: “se davvero mi amassi cambieresti per me”. Si dimentica che amare non significa modellare il partner sull’ideale di uomo o donna che si ha in mente, ma significa scegliere di avvicinare, conoscere e frequentare una persona con cui esplorare un tratto di vita piu’ o meno lungo. A proposito di questo mi piace sempre ricordare ai miei pazienti lo stralcio di un’opera dello psicologo americano F.Pearls chiamata “preghiera della gestalt” le cui prime battute recitano: “Io sono io. Tu sei tu. Io non sono al mondo per soddisfare le tue aspettative. Tu non sei al mondo per soddisfare le mie aspettative. Io faccio la mia cosa. Tu fai la tua cosa. Se ci incontreremo sarà bellissimo; altrimenti non ci sarà stato niente da fare.” Questi versi narrano con semplicita’ e chiarezza cosa dovrebbe essere una relazione, un incontro lineare che nasce non per compiacere l’altro ma per trovarsi SE e’ possibile, altrimenti ognuno continui lungo la propria strada. Questo presuppone una visione d’amore comune, un progetto di vita condivisa e non la necessita’ di piegare l’altro al proprio volere come una sterile prova d’amore che in realta’non alimenta altro che un profondo senso di solitudine pur stando in coppia.

Daniela Cavallini:

Spesso accade di incontrarsi, provare reciproca attrazione cui segue la frequentazione. Frequentazione che all’inizio pare idilliaca, ma che con il protrarsi rivela alcuni lati del partner che… preferiremmo diversi. Spinti dall’infatuazione, siamo stati precipitosi nel credere di avere incontrato la cosiddetta “anima gemella”?

Dott. Marco Salerno:

Nell’era del fast love, non si contemplano piu’ i tempi di decantazione durante i quali si avrebbe l’opportunita’ di osservare e ascoltare i propri sentimenti e quelli del partner. Il bisogno di conferma e’ immediato e quasi nevrotico, la distinzione tra innamoramento e amore maturo e’ annullata poiche’ si immagina che amare significa essere sempre travolti da un forte trasporto emotivo, trascurando il fatto che amare significa anche mettere a terra e portare a contatto con la realta’ i sentimenti, vedere il partner come e’ realmente e scegliere di accoglierlo senza aspettarsi che debba modellarsi sulla nostra idea di amore. Quando i pazienti mi dicono che in passato il loro partner era diverso da come e’ ora, rispondo che non si sono dati il tempo di conoscerlo, sono rimasti nella fase della simbiosi amorosa e non hanno attraversato la fase della separazione e dell’individuazione durante la quale la coppia percepisce i due componenti come due individui separati e vede l’altro per quello che e’. Tale fase si caratterizza per una conflittualita’ costruttiva data dall’adeguamento reciproco delle due personalita’. L’adeguamento e’ come un terremoto che rimescola le carte e consente di valutare se effettivamente vi e’ la possibilita’ di stabilire una relazione profonda.

Relazioni liquide: perche’ e’ difficile mantenere una relazione di coppia duratura

Roma 28 luglio 2015

 

a cura del dott. Marco Salerno Psicologo psicoterapeuta a Roma

 

Zygmunt Bauman filosofo e sociologo polacco, una delle personalita’ piu’ influenti degli ultimi decenni, ha affrontato nel suo libro, Amore Liquido, il tema delle relazioni di coppia  e  “come amarsi e rimanere insieme tutta la vita”. Bauman  sottolinea come la tecnologia non ha favorito il mantenimento di quell’impegno che un tempo sembrava, pur con difficolta’, piu’ facile da mentenere. Chat, social network, siti per dating on line, e agenzie virtuali di incontri hanno trasformato i sentimenti in merce da vendere ed acquistare, regalando la folle illusione che innamorarsi si altrettanto facile come acquistare un paio di scarpe. Tale meccanismo si basa sull’idea che e’ potenzialmente possibile conoscere milioni di persone nella rete ma questo ha portato ad un rapido consumo delle relazioni e ad un continuo bisogno di provare emozioni nuove e forti come se l’amore adulto coincidesse costantemente con una eterna fase di innamoramento. Bauman afferma che l’ “amore liquido” e’ un amore diviso tra il desiderio di emozioni e la paura di un legame profondo e duraturo ed  e’ proprio il bisogno di essere amati che  spinge le persone ad una continua ricerca di appagamento pur non sentendosi sicuri di essere mai amati abbastanza.

La strada per trovare se’ stessi

  13 settembre 2014

 

A cura del dott. Marco Salerno

 

Nell’epoca dell’usa e getta, dove si consumano in un batter d’occhio oggetti, abitudini, mode, sembra  che non vi sia piu’ tempo neanche per ascoltare le proprie sensazioni. Parlo di sensazioni e non di emozioni, perche’ le  sensazioni sono gli aspetti di se’ con cui ognuno di noi puo’ entrare in contatto con sufficiente facilita’.  Per capire cosa e’ una sensazione, vi faccio un esempio elementare: chiudete gli occhi e provate ad accarezzare il vostro braccio o il viso, provate piu’ volte e soffermativi su quello che sentite compiendo questo gesto. Il contatto tra la vostra mano e la superficie del vostro corpo che  accarezzate, genera in voi alcune sensazioni. Dare un nome a queste sensazioni vi permette di aprire la porta della conoscenza del vostro corpo e successivamente delle vostre emozioni. Nominare le sensazioni aiuta ad accedere all’arcobaleno di sfumature che ci caratterizzano nel corso della giornata e a scegliere come utilizzare queste informazioni. Uno dei maggiori problemi di quest’epoca e’ quello di leggere la realta’ o con la lente della ragione o con quella della fantasia, in entrambi i casi ci allontaniamo sempre da noi stessi e non ci diamo la possibilita’ di sentire autenticamente cosa proviamo nel qui ed ora.