Roma 17 settembre 2014
A cura del dott. Marco Salerno
Questa settimana ho letto sull’ Huffington Post un articolo scritto da Liz Evans, madre di tre figli, che ha affrontato insieme a due di loro l’inizio della scuola. Il primo giorno di scuola è pieno di attese, aspettative, paure, sogni sia per il bambino sia per i genitori, per cui anche la madre aveva una crescente curiosità di sapere come fosse andato. Alla fatidica domanda ” come è andata a scuola oggi?” non riceveva però mai una risposta soddisfacente, d’altronde non ci si può aspettare che i bambini rispondano in modo esaustivo ad una domanda così generica. I bambini sono acuti osservatori, guardano i particolari, vivono le emozioni, per cui è fondamentale che l’adulto si faccia piccolo ed entri nel mondo del bambino per guardare la realtà dal suo punto di vista. Quando questo non avviene, a domande generiche si ricevono risposte evasive creando una condizione di permanente incomunicabilità. Liz Evans ha individuato una lista di domande da rivolgere ai propri figli grazie a cui è riuscita a stabilire un dialogo, ad entrare nel loro mondo, a scoprire come si sentono a scuola, quali paure, curiosità e gioie vivono, raccogliendo anche aneddoti divertenti. Se volete potete usare queste domande anche con i vostri figli, entrerete in un mondo nuovo e dimenticato, il mondo che ogni adulto da bambino probabilmente ha vissuto a modo proprio ma non ricorda più.
- Qual è la cosa migliore che è successa oggi a scuola? (Qual è la cosa peggiore che è successa a scuola oggi?)
- Raccontami qualcosa che ti ha fatto ridere oggi.
- Vicino a chi ti vorresti sedere in classe? (E vicino a chi NON ti vorresti sedere? Perché?)
- Qual è la zona più bella della scuola?
- Dimmi una frase buffa che hai sentito oggi. (O qualcosa di buffo che qualcuno ha detto)
- Se chiamassi la tua maestra oggi, cosa mi direbbe di te?
- In che modo hai aiutato qualcuno oggi?
- In che modo sei stato aiutato oggi?
- Dimmi una cosa che hai imparato oggi.
- Quando è che sei stato più felice oggi?
- Quando ti sei annoiato oggi?
- Se arrivasse in classe una navicella aliena e dovesse portare via qualcuno, chi vorresti che rapisse?
- Con chi vorresti giocare all’intervallo con cui non hai mai giocato prima?
- Raccontami qualcosa di positivo che ti è capitato oggi.
- Quale parola ha ricevuto più spesso la tua maestra oggi?
- Cosa credi che dovresti fare/imparare di più a scuola?
- Cosa credi che dovresti fare/imparare meno a scuola?
- Con chi credi dovresti essere più gentile in classe?
- Dove giochi più spesso a ricreazione?
- Qual è la persona più divertente della tua classe? Perché?
- Cosa hai preferito mangiare a pranzo?
- Cosa faresti se fossi tu l’insegnante?
- C’è qualcuno nella tua classe che ha bisogno di una pausa?
- Se potessi fare a cambio con il posto di qualcuno in classe quale sceglieresti? Perché?
- Raccontami di tre volte in cui hai usato la matita oggi.Secondo l’autrice le risposte migliori sono arrivate con le domande 12, 15 e 21. Domande con parole come “alieno” forniscono al bambino un’occasione meno minacciosa di dire chi non gli piace nella classe, e a te di discutere del perché, potenzialmente scoprendo alcune problematiche di cui non eri al corrente. E le risposte che si ottengono talvolta sono sorprendenti. Quando una volta chiese la numero 3, scoprì che uno dei suoi figli non voleva più avere come vicino di banco il suo migliore amico – non perché volesse essere cattivo o bullo, ma nella speranza di potere lavorare un po’ anche con qualcun altro.Bibliografia:Huffington Post 16 settembre 2014, Come chiedere al proprio figlio “com’è andata oggi a scuola?” senza chiedergli “com’è andata oggi a scuola?” di Liz Evans
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