25/07/2013
A cura del Dott. Marco Salerno, Psicologo Psicoterapeuta a Roma
Ecco, un’ altro psicologo, direte voi!!! Cosa avra’ da dire anche lui?
Pur contravvenendo a tutte le regole della corretta comunicazione vi rispondo con un’altra domanda: come e’ possibile che, con tutti questi psicologi sulla piazza, le persone stanno sempre peggio ? Questa domanda credo richieda piu’ di una risposta, poiche’ e’ sotto gli occhi di tutti noi come le relazioni, la comunicazione tra individui, l’amore, l’amicizia, il contesto lavorativo, sono solo alcuni tra gli ambiti che risentono sempre di piu’ di un malessere generalizzato, determinato sia da condizioni oggettive esterne sia dal modo personale di affrontare la vita, che ogni individuo mette in atto giornalmente .
Paradossalmente viviamo in una societa’ sempre piu’ avanzata tecnologicamente, la ricerca in ambito medico fa passi da gigante, l’aspettativa di vita si e’ allungata notevolmente rispetto a quella dei nostri predecessori. Ma a questo progresso tecnologico non corrisponde un progresso « umano ». Quante volte ci troviamo ad ascoltare un amico o un collega che racconta i propri dolori, le frustrazioni o piu’ spesso ancora una insoddisfazione generale di cui non comprende la causa. Spesso non ci sentiamo ascoltati, compresi, non abbiamo qualcuno a cui chiedere aiuto e a cui appoggiarci o semplicemente crediamo di non farcela da soli. Inoltre anche se a volte « lo star male » scompare senza una vera ragione, ritorna quando meno uno se lo aspetta, piu’ forte e travolgente di prima.
Nella maggior parte dei casi ho l’impressione che la vita delle persone assomigli ad una passeggiata sulle sabbie mobili, scivolano, si divincolano in ogni modo per uscirne fuori, pianificano strategie, hanno aspettative di cambiamento ma alla fine sprofondano sempre di piu’, senza pero’ riuscire a trovare la loro strada .
A questo punto mi sorge spontanea una semplice domanda: quando sto male cosa faccio ? Cerco una soluzione, un rimedio, una medicina, insomma mi do da fare per stare meglio. Per quanto riguarda il malessere psicologico questo discorso, inspiegabilmente, in molti casi non viene messo in pratica. Una persona che sta male, che vive una vita insoddisfacente dai piu’ svariati punti di vista, familiare, affettivo, relazionale, lavorativo, ecc. a rigor di logica, dopo una serie di tentativi andati a vuoto, dovrebbe intraprendere una strada alternativa, cercare soluzioni nuove e invece spesso ristagna nella medesima situazione per anni, abituandosi quasi al dolore, all’insoddisfazione, alla rabbia, alla solitudine che inizia a diventare una parte stabile della propria vita.
Non vi sembra folle, assurdo questo fatto ? C’e’ una citazione di R. Bandler, psicoterapeuta statunitense, che trovo calzi a pennello: “se cio’ che stai facendo non funziona, qualsiasi altra cosa ha maggiori possibilita’ di funzionare”. Se si agisce sempre nello stesso modo come potra’ mai cambiare la propria esistenza? Ma soprattutto se non si hanno le idee chiare e non si conosce cosa si sta realmente cercando si andra’ sempre incontro a situazioni soddisfacenti in un primo momento che poi si riveleranno inadatte successivamente.
E’ frequente che ognuno di noi possa attraversare un momento di smarrimento e di crisi nella propria vita o puo’ avere bisogno di mettere a fuoco cosa realmente desidera, ma se dopo svariati tentativi non viene a capo della situazione con le proprie forze e’ consigliabile chiedere aiuto ad uno specialista. Ad oggi in Italia la cultura di rivolgersi ad uno specialista della psiche si sta fortunatamente diffondendo sempre di piu’ anche se non abbastanza. Spesso sento ancora troppe resistenze ad andare dallo psicologo per i piu’ svariati motivi tra cui la paura di aprirsi e di mettersi in gioco, o il timore di essere etichettati come matti, o piu’ in generale perche’ non si conosce qualcuno a cui rivolgersi. Certo non ultimo vi e’ anche il fattore economico che entra in gioco, spesso pero’ e’ possibile accordarsi con il professionista per trovare una soluzione compatibile con le esigenze di entrambi. Non si deve dimenticare che intraprendere un percorso di aiuto e’ un impegno sia per il terapueta che per il paziente, per cui entrambi devono mettersi in gioco, poiche’ impegno, motivazione e costanza ma soprattutto stabilire una solida relazione o allenaza determinera’ un esito positivo .
Mi piacerebbe che questa pagina diventasse uno spazio aperto a tutti dove scambiare idee, fare domande, esporre dubbi e confrontarsi nel rispetto di ognuno. E’ fondamentale avvicinare sempre piu’ persone alla psicologia intesa come uno strumento a cui ricorrere quando si ha bisogno di un aiuto o di un conforto.
Chi chiede aiuto non e’ ne debole ne pazzo ma e’ una persona coraggiosa che, consapevole delle proprie difficolta’, ha deciso di mettersi in discussione e di nuotare nel mare aperto della vita per vivere finalmente l’esistenza in modo completo, profondo e appagante.
Spesso ci dimentichiamo che non abbiamo a disposizione un tempo infinito e ci abituiamo a sopravvivere, ricordiamoci che abbiamo sempre la possibilita’ di scegliere e di cambiare la nostra vita anche quelle volte in cui crediamo di trovarci in una via senza uscita. Vi lascio con le toccanti parole del dialogo finale del film « La finestra di fronte » di F. Ozpetek «Non si accontenti di sopravvivere, lei deve pretendere di vivere in un mondo migliore e non soltanto sognarlo ».
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