Roma 1 Maggio 2014
A cura del Dott. Marco Salerno psicologo psicoterapeuta a Roma
Quando due persone si incontrano, veicolano inconsapevolmente una miriade di messaggi non verbali attraverso la postura e le posizioni che adottano. Lo psichiatra Albert Scheflin afferma che ogni persona, quando interagisce con un’altra, organizza il proprio spazio personale attraverso una particolare “struttura spaziale” che definisce la posizione del corpo rispetto al proprio interlocutore. Scheflin identifica tre tipologie di “strutture spaziali”:
- la struttura spaziale “vis-a- vis”: quando due persone si incontrano, si salutano e si rivolgono l’uno all’altro, adottano una posizione in cui il viso dell’uno e’ rivolto verso quello dell’altro. Entrambi adottano uno spazio interpersonale in funzione delle loro abitudini e tradizioni culturali, il livello di intimita’, il tipo di relazione che hanno, lo spazio disponibile e il contest di appartenenza. La struttura vis a vis e’ il prerequisito per adottare successivamente il contatto visivo.
- la struttura spaziale “l’uno accanto all’altro”: questo tipo di struttura e’ adottato in particolare modo dagli uomini quando si incontrano tra loro e prelude al contatto visivo. Le persone che non si conoscono adottano questa struttura spaziale, prendiamo ad esempio chi condivide con noi una panchina o la corsa in ascensore.
- La struttura spaziale ” conclusione di una attivita’ “: questo tipo di struttura indica viene adottata da una persona quando vuole comunicare che ha terminato una attivita’ o vuole uscire dal gruppo di appartenenza Per cui modifica la propria postura e fa un passo indietro, guarda in basso, conclude la comunicazione e intraprende un’altra attivita’.
Gli uomini invece quando parlano con un’altro uomo assumono la struttura spaziale “l’uno accanto all’altro”, non si guardano negli occhi spesso e sono meno diretti nella conversazione. Il contatto oculare diretto tra gli uomini significa assumere una postura competitiva come se dovessero prendere una posizione. Inoltre un uomo ha meno interesse, quando interagisce con un’altro uomo, di conoscere il suo stato emotivo guardandolo direttamente negli occhi. Il sociologo Harry Brod ipotizza che gli uomini ricercano l’intimita’ stando l’uno accando all’altro, praticando attivita’ come lavorare insieme, fare sport o condividere un interesse, mentre le donne preferiscono conversare guardandosi reciprocamente in viso.
La struttura spaziale ” l’uno accanto all’altro” mostra alcune limitazioni poiche’ durante la comunicazione non permette di cogliere le micro modificazioni facciali che avvengono quando due persone interagiscono tra loro. Ma quale e’ lo stile di comunicazione piu’ consono tra un uomo e una donna? L’ antropologa Helen Fisher suggerisce che una donna potrebbe adottare almeno una volta la struttura spaziale non verbale “l’uno accanto all’altro” quando si rivolge al proprio uomo che probabilmente la apprezzera’ poiche’ rientra nello stile di comunicazione maschile, mentre un uomo potrebbe migliorare il proprio stile comunicativo adottando la struttura spaziale “vis a vis” quando parla con la propria compagna che apprezzera’ sicuramente questo genere di comunicazione non verbale poiche’ si sentira’ ascoltata e desiderata.
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