Basta, che stress!”. Quante volte nell’arco di 24 ore sentiamo e ripetiamo questa frase? Tante, forse a volte anche troppe. Ammettiamolo: i ritmi troppo serrati e le tante incombenze quotidiane non ci danno tregua. Capita a tutti. Ci sentiamo oppressi e chiusi in gabbia. Per non parlare poi di quei periodi di super lavoro quando il nervosismo incalza ed è più semplice andare in tilt. Confessiamolo: rimanere sereni davanti a scadenze e responsabilità da portare avanti è difficile. Chi più chi meno, prova un stato che è un misto tra l’agitazione di non farcela e il senso di tensione.
“Nella vita quotidiana – spiega il dottor Marco Salerno,psicologo e psicoterapeuta – siamo continuamente esposti afattori stressanti come il lavoro, il traffico, i rumori, che ci sottopongono ad una costante fatica fisica e mentale rispetto alla quale l’organismo sviluppa una reazione, definita stress, per facilitare l’adattamento del corpo ad un violento cambiamento fisico o psicologico. Condizioni come la preoccupazione, la separazione, la perdita, il lutto, la precarietà lavorativa sono fattori stressogeni, che agiscono sul sistema nervoso, il quale genera reazioni psicologiche come l’ansia, la paura, l’insonnia, il timore.