A cura del dott. Marco Salerno
Nell’epoca dell’usa e getta, dove si consumano in un batter d’occhio oggetti, abitudini, mode, sembra che non vi sia piu’ tempo neanche per ascoltare le proprie sensazioni. Parlo di sensazioni e non di emozioni, perche’ le sensazioni sono gli aspetti di se’ con cui ognuno di noi puo’ entrare in contatto con sufficiente facilita’. Per capire cosa e’ una sensazione, vi faccio un esempio elementare: chiudete gli occhi e provate ad accarezzare il vostro braccio o il viso, provate piu’ volte e soffermativi su quello che sentite compiendo questo gesto. Il contatto tra la vostra mano e la superficie del vostro corpo che accarezzate, genera in voi alcune sensazioni. Dare un nome a queste sensazioni vi permette di aprire la porta della conoscenza del vostro corpo e successivamente delle vostre emozioni. Nominare le sensazioni aiuta ad accedere all’arcobaleno di sfumature che ci caratterizzano nel corso della giornata e a scegliere come utilizzare queste informazioni. Uno dei maggiori problemi di quest’epoca e’ quello di leggere la realta’ o con la lente della ragione o con quella della fantasia, in entrambi i casi ci allontaniamo sempre da noi stessi e non ci diamo la possibilita’ di sentire autenticamente cosa proviamo nel qui ed ora.