Roma 16 gennaio 2021
A cura del dott. Marco Salerno
Il gaslighting ha luogo quando lo psicopatico distorce la realtà spesso con bugie e torti banali per provocare una reazione e poi contestare che l’episodio abbia mai avuto luogo. La maggior parte delle vittime e’ molto accomodante e rimanda la reazione il più a lungo possibile ma prima o poi la frustrazione e’ tale da spingerle a protestare e solo allora il soggetto tossico nega l’accaduto e attribuisce la causa alla vittima che può arrivare a dubitare della propria salute mentale quanto più lo psicopatico erode il contatto con la realtà.
Il gaslighting non viene considerato un abuso immediatamente rilevabile, lo psicopatico può anche limitarsi a dire che farà una cosa per poi farne un’altra, mentendo apertamente senza porsi alcun problema fino ad arrivare a negare la realtà. Quando la vittima lo contraddice, lo psicopatico la accusa di essere meschina ed cattiva, le conversazioni sembrano insignificanti ma con lo psicopatico queste menzogne si accumulano fino a che il partner si ritaglia il ruolo di vittima. La comunicazione non e’ sincera ma diventa alterata e manipolata. Lo psicopatico proietta il proprio comportamento sulla vittima e le attribuisce la colpa, la accusa di essere negativa e inaffidabile, usa il gaslighting per convincerla che il problema sono le sue reazioni. Quando viene rimproverato o gli viene fatto notare un errore reagisce in modo incontrollato, incolpando la vittima di essere cinica o ipersensibile per fare ricadere la colpa sull’altro. Arriva ad incolparla del fallimento della relazione anche se il rapporto non e’ mai iniziato.
Non a caso lo psicopatico seleziona accuratamente la preda, imita la sua personalità per instaurare un legame di fiducia e di confidenza ma visto che e’ una recita non può sostenere questa parte a lungo, per cui dopo qualche tempo emergono alcune crepe. La vittima inizia a riconoscere che non e’ quella persona per cui si spaccia e gli fa notare le sue incongruenze. Quando inizia ad essere scoperto lo psicopatico ricorre alla triangolazione, al gaslighting e al silenzio, induce la vittima ad autodistruggersi poiché questa spesso non si rende conto di avere a che fare con una personalità patologica.
Quando lo psicopatico avverte che il partner mette in discussione la sua credibilità come individuo sano e normale, lo accusa di essere e decide di concentrarsi su un’altra preda più incline a lasciarsi manipolare. Lo psicopatico parte dall’assunto di subire un torto a prescindere dal comportamento che riserva al partner, non a caso non si assume mai la responsabilità delle sue azioni. Per lui il problema non e’ aver mentito o maltrattato, bensì essere stato smascherato.
Oltre al gaslighting il narcisista psicopatico utlizza il love bombing (bombardamento d’amore) e il traumatic bonding (legame traumatico o tattica del rinforzo intermittente).
Il love bombing è una tecnica di manipolazione che fa leva sui bisogni altrui e sul bisogno che la vittima ha di essere amata incondizionatamente, di essere accettata e di sentirsi parte di una relazione. Love bombing significa letteralmente “bombardamento d’amore“ e consiste in manifestazioni di affetto elargite con estrema attenzione e a elevata intensità. Non a caso la vittima si sente amata, venerata, accudita e piena di attenzioni. Lo psicopatico arriva e venerare e ad adulare la propria preda nella fase iniziale del rapporto.
Il love bombing si articola nelle seguenti fasi: mettere sul piedistallo, isolamento da parenti e amici, esercizio del controllo, distorsione della realta’, instabilita’ emotiva. Il love bombing si caratterizza per l’alternanza di periodi di silenzio e distacco al fine di creare un senso di instabilità nella vittima. Si parla, infatti, di “rafforzamento intermittente”, un vero e proprio abuso psicologico che vede la combinazione di benessere e sofferenza.
Il naricisista patologico innesca nella vittima la paura dell’abbandono e la mantiene viva con periodici episodi di distacco che si intervallano a periodi di amore incondizionato e attenzioni estreme. Il rafforzamento intermittente determina da un lato la paura dell’abbandono e dall’altro rafforza il legame.
Il trauma bonding e’ un legame traumatico che non si fonda sull’amore e il rispetto reciproco ma su ricatti emotivi e paure. Il legame traumatico si caratterizza per la presenza di cicli ripetuti di abuso alternati a rinforzi intermittenti di ricompense e punizioni. Questo tipo di rapporto crea paradossalmente legami emotivi profondi che si consolidano nel tempo e sono molto difficili da sradicare poiche’ creano sudditanza e dipendenza da parte del partner.
Con il rinforzo intermittente si genera un clima di dubbio, paura e ansia che costringe la vittima a cercare costantemente l’approvazione dal manipolatore che e’ l’unico a poter alleviare la sua angoscia. Quando finalmente la vittima otterrà le attenzioni che voleva, lo psicopatico la allontanera’ di nuovo e riprendera’ il ciclo come una vera dipendenza.
La relazione con uno psicopatico si caratterizza nella fase iniziale per un forte coinvolgimento emotivo e sessuale. In un primo momento il sesso con lo psicopatico e’ molto appagante poiché riproduce e compiace i desideri sessuali del partner in ogni modo. Gradualmente il sesso si trasforma e assume la connotazione di un uso e un abuso poiché lo psicopatico non condivide le fantasie erotiche del partner ma si limita ad osservarle e a modellare il proprio comportamento per irretirlo. In realtà non prova mai piacere emotivo, fisico e spirituale poiché e’ incapace di condivisione ed empatia. Con il tempo instaura un vero controllo sessuale dal partner poiché ha bisogno delle sue lusinghe e del suo riconoscimento sessuale. Nella fase di idealizzazione non ha mai abbastanza della presenza del partner ma dopo averlo catturato emotivamente, inizia ad essere sadico, a negare il sesso che concede come un privilegio da concedere a suo piacimento. Spesso aspetta che il partner prenda l’iniziativa e appare critico verso le sue capacità amatorie, sostiene che se il suo desiderio diminuisce e’ per colpa del partner che non si da abbastanza da fare
Lo psicopatico e’ sempre in cerca di qualcuno da avere vicino anche se non ha una relazione stabile, non a caso cerca una persona da lusingare e da irretire, una vittima di transizione con cui non stare a lungo insieme. L’idealizzazione in questo caso e’ ridotta al minimo ed e’ molto breve, senza gesti eclatanti. Un fiume di parole investe la vittima a cui non corrispondono azioni concrete. La relazione per la vittima invece e’ tutto, un porto sicuro a cui fare riferimento. La vittima cerca di parlare con lui e di argomentare quando iniziano ad emergere i primi dissidi, precipitando in una sorta di dissonanza cognitiva poiché tenta di chiedere e dare spiegazioni ad una persona incapace di comprenderle. Quando accade questo lo psicopatico tende a chiudere repentinamente il rapporto e a cercare un nuovo partner con cui stabilire una relazione di più lunga durata. E’ possibile identificare due tipi di esiti differenti a seconda se il rapporto e’ classico o di transizione.
- Il rapporto classico si caratterizza per una continua altalena tra idealizzazione e svalutazione fino ad arrivare la punto di rottura.
- Il rapporto di transizione si caratterizza per una fase di idealizzazione mediocre con promesse altisonanti che fanno sentire scelta la vittima per poi scartarla senza preavviso.