a cura del dott. Marco Salerno
Ci chiediamo mai quanta ansia, delusione e frustrazione assorbiamo da chi ci circonda e da noi stessi? E’ arrivato il momento di decidere se la nostra vita e’ un cassonetto da riempire di malessere o un’occasione unica per esprimere al meglio chi siamo in sintonia con i nostri desideri e i bisogni piu’ profondi. Ogni volta che subiamo l’effetto dell’ira, dell’ansia e della tristezza paghiamo con la nostra salute, con i disturbi che ne conseguono sia sul piano fisico che su quello psicologico. David J. Pollay definisce queste situazioni con il termine “spazzatura emotiva” proprio perche’ ci inquinano e ci distraggono da quello che e’ veramente importante per noi. Quando qualcuno libera su di noi ansie, preoccupazioni, rabbia, attiviamo una difesa personale negativa che consiste nell’ utilizzare abitudini e modalita’ di pensiero autodistruttivi che ci impediscono di vivere la nostra vita e ci distraggono dai nostri obiettivi. Ci sentiamo investiti di un peso che non vogliamo, di una responsabilita’ per azioni ed eventi di cui non siamo protagonisti ma da cui non riusciamo a sottrarci. La “spazzatura emotiva” la produciamo anche noi sotto forma di ricordi negativi che appartengono al passato e che continuano a vivere nel presente nella nostra mente, dipingendo aspettative fosche per il futuro.