Roma 24 luglio 2020
A cura del dott. Marco Salerno
Il narcisista e’ fondamentalmente dipendente dagli altri per ottenere il senso di sicurezza di cui è privo, non va molto lontano senza chi lo compiaccia. Un partner compiacente accetta, e lo aiuta a perpetrare, il suo comportamento abusivo pur essendone vittima. Chi cade in una relazione con un narcisista spesso diventa compiacente gradualmente senza rendersi conto della situazione e confuso dai suoi messaggi ambigui. I partner compiacenti possono illudersi pensando di essere gli unici in grado di capire e sostenere il partner narcisista, ritenendolo intelligente ed attraente e meritevole della loro dedizione. Gli adulti compiacenti accettano le dinamiche abusive nella relazione con un narcisista perché sono cresciuti con genitori esigenti, egoisti, abusivi. In molti casi, essi stessi provengono da famiglie narcisistiche o hanno sperimentato altri ambienti familiari disfunzionali e hanno sempre imparato a non considerare i loro bisogni. Le persone compiacenti sono caratterizzate da tratti comuni che riflettono le loro opinioni insane autodistruttive su sé stessi e sui rapporti interpersonali. Le cose che possono averli aiutati ad andare avanti nelle loro famiglie di origine sono di ostacolo nella vita adulta e li conducono ad un trauma ulteriore. Proprio come il narcisista, la persona compiacente, combatte con senso di colpa ed alienazione dalla sua identità autentica, ha una bassa autostima e un meccanismo di forte negatività. Somiglia ai narcisisti anche nella sua tendenza a legare il suo valore agli altri, a prendere ciò che accade come un torto subito personalmente e a sentirsi vittimizzato. Tuttavia differiscono fondamentalmente dal narcisista avendo un maggiore potenziale per poter superare i suoi schemi auto distruttivi, raggiungere il benessere e relazioni più soddisfacenti e sane. Gli adulti compiacenti hanno imparato ad abbandonare i propri sentimenti e a sopravvalutare quelli degli altri. In tutta probabilità, hanno appreso questo comportamento da un genitore codipendente o da altri membri della famiglia che lo hanno modellato. La persona compiacente, compensa l’egoismo del narcisista con un altruismo esagerato, mettendo in atto i seguenti comportamenti:
- Si dissocia dai propri sentimenti
- Trascura i propri bisogni
- Sviluppa un senso esagerato di responsabilità
- Sottopone il proprio valore e la propria felicità agli altri
- Teme la solitudine
- Fa dipendere la propria autostima dal rendersi utile agli altri
- Fornisce consigli e aiuto non richiesti
- Aiuta fino ad essere completamente esaurito
- Crede di poter controllare gli eventi al di fuori della propria volontà
- Ha molta difficoltà nel chiedere aiuto
- Ha difficoltà a capire ciò che vuole
- Accetta di essere rimproverato per cose che non ha commesso
- Confonde la dipendenza e la pietà per amore
- Si sente in colpa per cose che non sono di sua responsabilità
- Mente a sé stessi circa il comportamento del proprio partner
- Crede di poterlo salvare o migliorare
- Crede che il suo partner non possa farcela senza di lui
Sebbene la nostra società esalti l’eccesso di altruismo, non e’ un sano e sostenibile modo di essere. La compulsione della personalità codipendente ad auto annullarsi nel servizio agli altri, particolarmente nei confronti di un narcisista dominante, e’ il presupposto per la vittimizzazione, per il vuoto e l’annullamento. I bambini allevati da genitori che mettono in atto queste dinamiche, sperimentano un grave trauma e portano un sorta di marchio per ulteriori disfunzioni nelle loro relazioni da adulti. I genitori che modellano l’autoalienazione e l’autonegazione sia che siano narcisisti o codipendenti, insegnano ai loro figli a non avere fiducia nei loro istinti, a temere le loro emozioni e a combattere contro i loro interessi. Fino a quando le persone facilitano il comportamento e i valori narcisistici, la norma sarà sempre ingiustizia, disperazione e sofferenza. L’avrete già sentito ma e’ bene ripeterlo: non e’ possibile aiutare gli altri senza indossare prima la maschera dell’ossigeno.
Costruzione del trauma
I narcisisti usano manipolare un partner codipendente alternando l’abuso a trattamenti speciali che sono spesso un riflesso del pensiero fluttuante del narcisista tra idealizzazione e svalutazione. La persona codipendentee’ portata ad evitare gli attacchi e contemporaneamente a cercare ricompense come l’affetto, la lode, il sesso o il denaro. In questa dinamica la vittima sperimenta la costruzione del trauma con il narcisista che commette l’abuso, diventando emotivamente e fisicamente dipendente o abituato alla “montagna russa” di una validazione positiva o negativa. Da adulti queste persone sono predisposte inconsciamente a cercare e porre in essere schemi di abuso, con le donne che spesso giocano il ruolo delle vittime e gli uomini quello dell’aggressore. La nostra enfasi culturale sull’autorità’, il privilegio di essere maschi e la donna vista sempre come colei che si sacrifica, riflettono entrambe e perpetuano un’idea di mascolinità tossica e un potere distruttivo che si manifestano a tutti i livelli della società. Sia che ci si trovi nel ruolo dell’egoista prevaricatore o dell’eccessivo altruista, l’alienazione e’ la norma e la propria realizzazione impossibile.
Spesso i partners codipendenti dei narcisisti rimangono nelle loro relazioni anche quando si rendono conto di essere abusati perché ritengono di meritare quel trattamento e /o non vedono via d’uscita.
Nonostante le trappole radicate della codipendenza, c’è una possibile via di salvezza. Mentre il narcisismo e’ una condizione inespugnabile ed estremamente difficile da riconoscere e modificare, la codipendenzaè più facile da trattare.Diversamente dal narcisista, di solito la persona codipendente possiede empatia, ha un forte senso di responsabilità, un desiderio di intimità e la volontà di aiutare e supportare gli altri. Pertanto, la costruzione della autoconsapevolezza e dell’autostima, è a portata di mano del codipendente e sono entrambi le chiavi per un modo di essere più sano e per costruire relazioni equilibrate.
La persona codipendente può trasformare le proprie vulnerabilità in punti di forza. Infatti potrebbe usare:
- La consapevolezza dei bisogni altrui per diventare più consapevole dei propri.
- L’empatia nei confronti degli altri per provare compassione verso sé stessi.
- Il desiderio di aiutare e curare gli altri, per riuscire ad aiutare sé
La più grande sfida per liberarsi dai partner distruttivi consiste nel rinunciare alla primitiva difesa di negazione della realtà. Quando i genitori sono abusivi e/o indifferenti, i bambini per sopravvivere devono negare a sé stessi questo stato di cose. Durante la crescita potrebbero però riuscire a riconoscere il processo di negazione affinché possano evolversi e guarire. I bambini che non riescono a riconoscere la negazione della realtà, rimangono bloccati in questa condizione, continuano ad essere feriti e a ferire altri.
Una delle forme più difficili di negazione della realtà da eliminare è la convinzione di poter convincere il narcisista ad amarci. I narcisisti non sono in grado di reciprocare l’amore, il rispetto, la compassione, la preoccupazione o la cura dell’altro. I narcisisti esigono tutto questo dal partner ma non sono in grado di restituirlo. Per liberarsi dal narcisista e’ indispensabile sostituire le proprie convinzioni e schemi comportamentali con altri più funzionali. Questo comporta grande riflessione, educazione, sostegno e molta pratica. Più si diventa onesti con sé stessi, più si apprendono alternative sane rispetto a quelle con cui si e’ cresciuti. Nelle proprie relazioni si passa dalla codipendenza alla interdipendenza, imparando a:
- Rispettare sé stessi
- Ascoltare i propri bisogni
- Valorizzare i propri sentimenti
- Chiedersi cosa si vuole
- Rifiutare quello che non si vuole
- Separare la propria felicità da quella altrui
- Riconoscere gli squilibri nelle relazioni
- Stabilire sani confini
- Riconoscere il proprio potere e i propri limiti
- Rinunciare al bisogno di controllare gli altri
- Abbandonare il senso di colpa
- Auto educarsi.
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