“Il curriculum è ok, ora il colloquio. Trucchi e segreti per mettersi in gioco”

Quando finalmente arriviamo al colloquio di selezione significa che il nostro c.v. è stato non solo convincente ma è anche in linea con i criteri di ricerca dell’azienda, per cui abbiamo finalmente la possibilità di metterci in gioco, di raccontarci e di valorizzare tutte le nostre capacità per dare un’immagine di noi coerente, completa e realistica.
Dobbiamo imparare a gestire in un’ora o anche meno questa opportunità, poiché la prima impressione che il nostro interlocutore avrà di noi, accompagnerà tutto il colloquio e potrà essere difficilmente modificata. Per questo è importante tenere presenti alcuni semplici accorgimenti come raccogliere informazioni sull’azienda e sul potenziale datore di lavoro, usare un abbigliamento sobrio per il colloquio e adottare sempre le regole della buona educazione.

Prestiamo sempre attenzione alle parole del selezionatore e usiamo un linguaggio chiaro per comunicare le nostre caratteristiche, competenze e la nostra motivazione. Inoltre prepariamoci a rispondere alle domande dell’intervistatore né in modo troppo sintetico né troppo prolisso, non trascurando il fatto che possiamo farne alcune sul lavoro in questione qualora le informazioni forniteci non siano del tutto chiare. In ogni caso evitiamo di fornire un’immagine distorta di noi, superiore a quella reale o anche di sottovalutarci e soprattutto di parlare male di ex colleghi o datori di lavoro. Il colloquio è una situazione in cui il candidato offre la sua professionalità  e non è li per elemosinare un lavoro.
I colloqui di selezione si suddividono in due tipologie: individuale e di gruppo. Il primo si svolge con un singolo candidato e  può ripetersi più volte con interlocutori diversi a seconda della dimensione dell’azienda. Di solito il tono dell’intervistatore può variare in base al settore di attività  e alle caratteristiche ricercate nel candidato per sondare le sue reazioni. Oltre a verificare le competenze tecniche, il selezionatore valuta se la potenziale risorsa può portare con se positività, dinamismo ed energia nel contesto e se sarà in grado di affrontare le sfide.

Il colloquio di gruppo o assessment center invece si caratterizza per la presenza di più candidati (5-10) esaminati contemporaneamente da più selezionatori. La finalità del colloquio di gruppo è osservare la modalità di comportamento del singolo all’interno di un team mentre affronta prove di varia natura basate su fatti di cronaca, problemi sulla gestione aziendale, significati attribuiti al lavoro. Con questa tecnica si misurano diverse attitudini tra cui la leadership, le abilità relazionali, l’abilità di negoziazione, la capacità d’ascolto, decisionale, di gestione del conflitto e quella di sostenere e argomentare i propri punti di vista. Inoltre durante le prove di gruppo possono essere somministrati anche test logici, attitudinali e di personalità con l’obiettivo di costruire un profilo completo dei candidati e di eliminare quelli non ritenuti idonei.