Roma 12 settmbere 2017

 

A cura del dott. Marco Salerno psicologo picoterapeuta

 

Quando si parla di narcisismo e’ credenza diffusa che ci si riferisca in modo esclusivo ed automatico al genere maschile. Posso confermare in prima persona, grazie alle innumerevoli testimonianze di donne piu’ o meno abusate psicologicamente e fisicamente, che l’incidenza del narcisismo grandioso o maschile e’ sfortunatamente molto diffusa tra gli uomini. Esiste pero’ anche una forma meno conosciuta, perche’ piu’ nascosta e non facilmente riconoscibile, di “narcisismo femminile” che si palesa per le seguenti caratteristiche: una ostentata sicurezza in se’, una forzata disinvoltura, un senso di superiorita’, e una continua ricerca di indipendenza attraverso un ampliamento ipertrofico delle proprie capacita’.  Il mondo emotivo di queste donne e’ costellato da una radicata contraddizione perche’ pur essendo attraenti, curano molto il loro apparire nella forma fisica e nell’abbigliamento, hanno una percezione di se’ molto esigua poiche’ credono di essere brutte, socialmente non piacevoli e poco capaci. Manifestano un profondo desiderio di amore ma ogni qual volta incontrano una persona interessata genuinamente a loro, fuggono, attribuendogli intenzioni negative che sono frutto della loro immaginazione ma che costituiscono una valida ragione per allontanarsi. Nelle relazioni sociali cercano di mostrare benessere e di vivere la vita che sempre hanno desiderato, pur essendo intimamente  insoddisfatte e spesso depresse non solo a causa della difficolta’ di stabilire una relazione autentica in cui darsi emotivamente ma per una piu’ profonda mancata  conoscenza dei propri bisogni che le ha condotte sempre a fare scelte per essere accettate ma di cui non sono mai state realmente convinte.

Tale aspetto tende a manifestarsi sempre di piu’ con l’avanzare dell’eta’, per cui  lo spettro della depressione e/o della dipendenza da sostanze  tende ad essere molto probabile. Le donne narcisista combatte la propria insicurezza attraverso una ricerca continua di conferme sul piano lavorativo, sociale e relazionale pur non essendo in grado di stabilire una relazione intima. Nel profondo nutrono sempre ed in modo radicale dubbi su se stesse, tale atteggiamento innesca una spirale di autosvalutazione poiche’ sono consapevoli della poca fiducia in se’ ma allo stesso tempo cercano di mascherarla, determinando  in loro la paura di essere scoperte perche’ poco sincere.  Il contesto lavorativo e’ quello in cui la donna narcisista manifesta il proprio narcisismo, cerca di dare sempre il meglio di se’ confrontandosi continuamente  con i colleghi che vuole superare in ogni modo, le sue prestazioni devono essere superlative affinche’ possa mettere a tacere la paura del fallimento che alberga sempre dentro se stessa. La differenza fondamentale tra l’uomo e la donna narcisista sta nel fatto che l’uomo crede di essere straordinario, il migliore in assoluto ed e’ presuntuoso  mentre la donna avverte un continuo senso di inferiorita’ e tende a dubitare di se’ e delle proprie capacita’. La donna maschera il senso di inferiorita’ erigendo una struttura protettiva grandiosa che soggiace ad una continua verifica attraverso il confronto con il contesto di riferimento e fornendo sempre prestazioni molto alte. La donna narcisista e’ perfezionista, fisicamente molto magra, curata oltre misura oltre ad adattarsi a chi puo’ rimandarle un’ immagine positiva di se’. La magrezza fisica spesso e’ correlata positivamente con il bisogno di ricevere feedback positivi sul proprio lavoro per sentirsi poi inattaccabili ed uniche al mondo, pur versando sempre in uno stato di profonda solitudine. La donna narcisista non ha una chiara idea di chi e’ e quanto vale, oscilla tra due poli opposti, uno in base al quale si sente la migliore, l’altro invece secondo cui non vale nulla, non arrivando mai alla percezione di una immagine coerente, realistica ed adeguata di se’.  E’ molto chiusa in se’ stessa e presenta profonde difficolta’ nello stabilire rapporti autentici con le persone poiche’ tendo a non rivelare chi e’ realmente al fine di nascondere le proprie insicurezze ( ampliate a dismisura nella propria immaginazione) di cui si vergogna profondamente.  La donna narcisista ha una visione di se’  molto severa, deve sapere e conoscere ogni ambito in cui si mette in gioco, deve imparare rapidamente e non le e’ concesso  di sbagliare. A differenza dell’uomo narcisista, che e’ indulgente verso di se’, la donna e’ molto severa e non accetta l’idea di non essere all’altezza delle situazioni per paura di  essere rifiutata a causa di un profondo senso di inferiorita’ ed inadeguatezza. Vive in un continuo stato di allerta per percepire ogni minimo cambiamento del contesto di cui fa parte, si adatta ad ogni variazione ambientale al fine di cogliere una eventuale critica o un rifiuto, per porvi rimedio prima che venga pronunciato. Di solito si colloca in una posizione ricettiva che si contraddistingue per un eccesso di adattamento ambientale e si situa al polo opposto rispetto all’uomo narcisista, il quale invece non accetta alcuna critica e non ascolta ma tende a prevaricare il proprio interlocutore nella comunicazione. Il narcisismo femminile e’  definito anche narcisismo complementare rispetto a quello maschile, proprio perche’ e’ una forma narcisistica che si caratterizza per il bisogno di riconoscimento da parte dell’ambiente attraverso una forte spinta all’adattamento, pur di placare il forte senso di inferiorita’. Pur identificando due tipologie differenti di narcisismo e’utile evidenziare che  anche gli uomini posso presentare una struttura narcisistica femminile e le donne una maschile. Entrambe le modalita’ sono accomunate dal bisogno di voler evitare qualunque sbaglio o errore e dal timore di mostrare le proprie  fragilita’ per paura di essere svalutati  e respinti come anche di far sprofondare sempre piu’ in basso l’esigua autostima. L’origine delle due forme di narcisismo, maschile e femminile, vanno ricondotte alla matrice sociale ed educativa in cui siamo immersi sin dalla nascita e alle modalita’ con cui i due generi vengono educati. Le ragazze vengono allevate per avere un forte spirito di adattamento e di comprensione rispetto ai ragazzi che invece devono essere forti e solidi, non e’  loro concesso di manifestare liberamente le emozioni, pena il non essere piu’ considerati maschi. L’effetto sociale della percezione della donna come un “essere debole” che si e’ trascinato per secoli, ha determinato nell’inconscio collettivo una vera e propria devalorizzazione  delle donne le quali hanno sempre dovuto lottare per affermare i loro diritti. La dinamica relazionale che tende ad instaurare una narcisista puo’ essere descritta attraverso il concetto di  expanded self o se’ esteso di Frank Peterman con il quale si intende un atteggiamento interiore che strumentalizza l’ambiente circostante nel quale “l’altro viene derubato del suo se’ e serve ad estendere il proprio, l’altro viene incluso diventando parte di se’” (cit.). Attraverso questa strategia, la narcisista attribuisce alla persona con cui entra in contatto le caratteristiche e la definizione che ha scelto per lui/lei, l’altro viene in questo modo incluso dentro di se’, conferendogli o una valutazione estremamente negativa o positiva. La persona che entra in contatto con la narcisista tendera’ a fare propria questa definizione, facendo completamente manipolare il proprio stato d’animo e perdendo la possibilita’ di scegliere in modo autonomo e consapevole. In questo modo la narcisista arginera’ il proprio senso di inferiorita’ e la bassa autostima e ne uscira’ rafforzata. Di solito il concetto di expanded self comprende al suo interno anche l’atteggiamento secondo cui la narcisista tende ad appropriarsi dei meriti e delle idee altrui spacciandole per proprie al fine di rafforzare il proprio fragile se’. In questa ottica esiste solo il proprio se’ a cui tutto e’ ricondotto. Nei casi di narcisismo femminile piu’ acuti il comportamento dell’altro viene considerato come una conseguenza della propria volonta’ per cui all’altra persona non viene riconosciuta una esistenza a se stante.

 

Bibliografia:

 

 Barbel Wardetzki, Egoisti, egocentrici e narcisisti, Feltrinelli 2015

 

Frank Peterman, Zur Dybamik narzissistischer Beziehungsstruktur, in “Gestalttherapie. Zeitschrift der Deutschen Vereinigung fur Gestalttherapie”, 1 (1988), pp.31-41.