images Roma 28 settembre 2014

 

A cura del Dott. Marco Salerno

 

Quante volte rimandiamo nel futuro le nostre scelte, le facciamo dipendere da condizioni esterne, ci illudiamo che quando vivremo una certa condizione o quando avremo un certo oggetto o conosceremo una certa persona la nostra vita cambiera’ in positivo. Releghiamo al futuro la nostra felicita’, a situazioni a cui attribuiamo un enorme valore, sopravvalutandone il significato. Immaginiamo  di poter controllare le situazioni e le persone,  perdendo di vista completamente noi stessi in questa folle corsa senza una vera meta. Ci prefiggiamo solo tanti obiettivi  ma quando ne raggiungiamo uno, subito un altro compare all’orizzonte della fantasia, facendoci sprofondare in un circolo vizioso di desideri inutili che governano la nostra vita. Se vogliamo raggiungere l’equilibrio  dobbiamo iniziare da noi ed entrare nell’ottica che abbiamo il potere di  decidere e di scegliere solo per noi stessi e non per altri.  Cercare di controllare gli altri e’ un atto di presunzione e di onnipotenza, possiamo scegliere se avere accanto nel nostro cammino alcune persone oppure evitarle. Qualora questo non fosse possibile, non rimane che accettare le situazioni come sono senza sprecare la nostra energia vitale che potremo investire in ambiti della nostra esistenza su cui abbiamo influenza.

Mettere dei confini chiari tra noi e gli altri, anche tra noi e chi amiamo e’ fondamentale sia per imparare a dire di no quando e’ necessario sia per avere del tempo da dedicare a se’.  Ridurre le attivita’ giornaliere all’essenziale aiuta a recuperare tempo ed energie per dedicarci a cio’ che ci piace e alle persone a cui veramente teniamo. Sprechiamo tanto tempo per rimuginare su cose accadute o fuori dal nostro controllo che perdiamo completamente di vista il presente, rimaniamo intrappolati nel passato e non comprendiamo che possiamo solo agire nel presente per cambiare il futuro. Nella mia attivita’ clinica ascolto con frequenza pazienti che ricercano il proprio benessere attraverso il proprio partner, gli amici  o l’ambiente in cui vivono, non prendendo in considerazione che se non iniziano ad imparare ad entrare in contatto con se stessi, con la loro solitudine, ad ascoltarsi, alimenteranno di continuo questa dipendenza affettiva.  Ma come si fa ad entrare in contatto con sé stessi? Il primo passo e’ quello di entrare in contatto con le proprie sensazioni e di fidarsi del proprio istinto.  Utilizziamo spesso la ragione per costruire castelli di elucubrazioni ma non ascoltiamo le nostre sensazioni.  Iniziamo a fidarci del nostro istinto, delle nostre sensazioni ed emozioni, ascoltiamo i messaggi che il corpo ci lancia, non dimenticando che e’ la nostre fonte di energia e ci dira’ quando fermarci o quando siamo pronti per agire. In questo modo  ci renderemo conto quante scelte siamo in grado di fare, senza andare contro i nostri bisogni ma rispettandoli. Ci accorgeremo quanti obblighi condizionano la nostra vita, da cui dobbiamo assolutamente liberarci per non ammalarci. Spesso ci troviamo a frequentare persone con cui non abbiamo nulla in comune senza comprendere che stiamo sprecando il nostro tempo. Scegliamo le persone di cui circondarci, persone che ci vogliono bene e che vogliamo bene, di cui abbiamo stima, che sono un punto di riferimento per noi e su cui possiamo contare.  Persone a cui scegliamo di dedicare il nostro tempo e  affetto, poiche’ noi siamo anche le persone che ci sono vicino. Visto che non sempre possiamo scegliere con chi accompagnarci, quando questo e’ possibile, non perdiamo l’occasione per farlo. Recuperiamo il senso della gratitudine, troppo frequentemente si usano parole come “grazie” o “prego” come un mero rituale. Impariamo a ringraziare chi vogliamo bene perche’ lo sentiamo davvero, a perdonare anche chi ci ha fatto soffrire perche’ il rancore e il desiderio di rivalsa non fa altro che alimentare uno stato d’animo di sofferenza. Quando perdoniamo gli altri perdoniamo anche noi stessi, iniziamo ad essere clementi quando commettiamo errori, a farci una carezza e a gratificarci di fronte alla difficolta’. Non ha senso alzare sempre piu’ l’asticella dell’insoddisfazione e ricordarci quanto non abbiamo fatto, impariamo a riconoscere i nostri meriti. Tutto questo ci fortifichera’ e ci consentira’ di attribuirci il merito delle nostre scelte e delle conquiste che abbiamo raggiunto.