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Genitori manipolatori

Roma 9 febbraio 2015

 

A cura del dott. Marco Salerno

 

 

I genitori sono la fonte di protezione, rassicurazione, accoglienza e amore incondizionato che agiscono per il bene dei figli e favoriscono la loro crescita, soddisfando i loro bisogni e  favorendo l’acquisizione dell’autonomia. La coppia genitoriale e’ composta da due individui  distinti, che vivono, agiscono e pensano a seconda del grado di consapevolezza e di maturazione affettiva emotiva che hanno raggiunto. E’ possibile distinguere genitori sani ed equilibrati che allevano i loro figli amandoli in modo nutriente e responsabile, riconoscendoli come esseri viventi a se’ stanti. Sono consapevoli dei loro punti di forza e dei loro limiti, desiderosi di migliorarsi e di ascoltare i propri figli per garantire loro una  vita equilibrata ed emotivamente soddisfacente. I genitori affetti da problemi psicologici, da nodi esitenziali irrisolti, da dipendenze e da patologie psichiatriche, situazione molto diffusa piu’ di quanto si possa immaginare, manifestano ogni giorno nella relazione con i figli il loro disagio  sotto forma della manipolazione affettiva. Essere genitori non implica avere la capacita’ di amare consapevolmente i propri figli, un genitore e’ colui che genera i figli fisicamente o li adotta ma sono solo le singole persone che attribuiscono un significato autentico  a questo ruolo. Coloro che pur essendo genitori, vivono nella relazione con i figli le loro ferite infantili, si caratterizzano per un alto grado di immaturita’ che crea un clima emotivamente tossico nella famiglia. (Leggi anche: I ruoli familiari in una famiglia narcisita)

Sei un dipendente affettivo? Verificalo ora!

Roma 13 ottobre 2013 A cura del dott. Marco Salerno, psicologo psicoterapeuta umanistico integrato a Roma

Ogni relazione si caratterizza per un certo grado di rischio riconducibile al fatto che non e’ possibile ricevere alcuna assicurazione sulla durata del rapporto. Il grado di incertezza diventa tanto piu’ tollerabile quanto piu’ la relazione si basa sulla sincerita’reciproca, progetti di vita condivisi, onesta’, possibilita’ di confrontarsi apertamente ed essere se’ stessi. Solo un sano grado di autostima e di autonomia affettiva consente di intessere un rapporto affettivo significativo con una persona evitando di dipenderne. Quando invece ogni relazione che viviamo scatena costantemente la paura di soffrire e di perdere l’amore del nostro partner, probabilmente siamo dei dipendenti affettivi. Il dipendente affettivo vive nel perenne mito dell’amore ideale, immagina una relazione ma non riesce mai a viverla completamente poiche’ con il nascere delle prime emozioni inizia a percepire instabilita’ e  paura di soffrire. Mette in atto lo schema affettivo della ricerca spasmodica di consenso del partner, fino ad arrivare in alcuni casi a soffocare la relazione stessa per poi ad essere lasciato. Questa condizione non gli permette di godere dell’affetto e delle emozioni della relazione ma rafforza solo le convinzioni erronee su di se’ e il senso di colpa nell’avere fatto fallire un ennessimo progetto affettivo. Ma cosa si intende per dipendente affettivo? Qui di seguito sono elencati i 12 comportamenti piu’ significativi che lo caratterizzano: