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Ricostruire la propria vita dopo la fine di una relazione

Roma 20 dicembre 2016

 

A cura del dott. Marco Salerno psicologo psicoterapeuta a Roma

 

In una societa’ dove la sofferenza o e’ bandita o mercificata, l’abbandono spesso viene liquidato come un evento che bisogna superare rapidamente, a cui dedicare un poco tempo, che non vale la pena di vivere troppo profondamente come se il soffrire significasse dedicare tempo a chi si e’ perso e non a se stessi. La sofferenza e’ uno stato d’animo interiore che puo’ derivare dall’abbandono quando finisce una relazione (amicale, di coppia, familiare, ecc.) che innesca stati d’animo come la frustrazione,l’ansia, la rabbia , il dolore. Ogni abbandono implica una separazione e una chiusura, per cui e’ fondamentale trasformare l’abbandono, inteso come vissuto, in una separazione attiva grazie ad una corretta analisi, per comprendere le dinamiche sottostanti che hanno determinato questa situazione. Di solito si attivano due processi quando si vive un abbandono, il primo spinge a dare la colpa a se stessi mentre il secondo all’altro. Entrambi sono processi disfunzionali, poiche’ quando la persona attribuisce la colpa a se per la fine di una relazione, si auto investe di tutta la responsabilita’, escludendo l’altro dal quadro delle azioni che hanno portato alla rottura. Nel caso in cui si attribuisca in esclusiva al partner il fallimento della relazione, si evita di considerare il proprio contributo all’interno della relazione. Solo alcune persone si pongono la necessaria domanda “Che cosa ho sbagliato o fatto io? Che cosa ha sbagliato lui/lei?”. La risposta a questa domanda e’ il primo passo per trasformare un evento traumatico (la fine della relazione) in un momento di riflessione, di  emotivi dolorosi, dei pensieri disfunzionali, sperimentati durante la relazione e che hanno condotto alla sua fine. Elaborare con consapevolezza il motivo per cui avviene un evento negativo, liberandosi dal giudizio, porta ad una profonda consapevolezza dei processi emotivi e cognitivi che si attivano in modo inconsapevole e ripetitivo durante una relazione.

I colori dell’amore: teorie della vita amorosa

Roma 9 settembre 2015

 

A cura del dott. Marco Salerno psicologo psicoterapeuta a Roma

 

Psicologi e ricercatori hanno proposto un numero di differenti teorie sullamore, considerato una emozione umana di base non comprensibile facilmente pur coinvolgendo ogni persona. Lo psicologo ZickRubin sostiene che l’amore è composto da tre elementi di base che sono: l’attaccamento, il prendersi cura e l’intimità. Per attaccamento si intende il bisogno di ricevere cure, approvazione e contatto fisico con un’altra persona, il prendersi cura invece si riferisce ad una azione attiva tramite cui ci si prende cura di chi si ama, valutandone i bisogni nello stesso modo con cui si valutano i propri, mentre con il termine intimità si intende la propensione di condividere pensieri, desideri e sentimenti con un’altra persona. Oltre  a questo modello dell’amore è possibile individuare quello della psicologa Elaine Hatfield la quale rintraccia due tipi di amore di base: l’amore compassionevole e l’amore appassionato. L’amore compassionevole è caratterizzato da rispetto reciproco, attaccamento, affetto e fiducia e si caratterizza per sentimenti di comprensione e reciprocita’. L’amore appassionato invece si distingue per emozioni intense, attrazione sessuale, affettività e bisogno di vicinanza, per cui quando queste emozioni intense sono corrisposte, le persone sono felici e appagate.

Divorzi grigi: le separazioni over 60

Roma 21 luglio 2014 A cura del Dott. Marco Salerno I divorzi over 60  sono sempre più diffusi poiché ci si accontenta sempre meno di un matrimonio che non  soddisfa affettivamente, percepito come frustrante e difficile. I valori dell’autorealizzazione e dell’individualismo si sono affermati in modo radicale, l’indipendenza femminile, l’allungamento medio della vita e i farmaci che influiscono sull’umore e le prestazioni sessuali hanno aperto notevoli opportunità per reindirizzare la propria vita verso nuove scelte, dedicando più tempo a se stessi. Le relazioni over 60 che terminano con un divorzio spesso sono rapporti di lunga durata, compromessi da conflitti più o meno manifesti, da una iniqua gestione della relazione e da un allontanamento di una delle due parti che si è consumato lentamente nel tempo. Tornare singoli dopo decenni di matrimonio significa iniziare a pensarsi e a vivere nuovamente come individui e concedersi la possibilità di costruire una nuova esistenza. Alcune coppie si scoprono estranee dopo aver cresciuto i figli e sentono il bisogno, dopo aver tentato di salvare il matrimonio, di rifarsi una vita.