Roma 10 settembre 2015
a cura del dott. Marco Salerno psicologo psicoterapeuta a RomaChi e’ il manipolatore affettivo?
Il manipolatore affettivo e’ una persona come tante apparentemente, puo’ essere sia un uomo che una donna, svolgere i lavori piu’ vari e appartenere al proprio ambiente familiare, lavorativo o sociale. Si puo’ facilmente non riconoscere perche’ nella maggior parte dei casi e’ molto abile a confondere il proprio interlocutore con ragionamenti simil logici e nel distorcere le situazioni a proprio vantaggio. Il suo comportamento critico si innesta su personalita’ che tendono a colpevolizzarsi facilmente per i loro comportamenti, le sue osservazioni si basano su un perenne bisogno di giustizia, si spaccia per essere vittima e non essere compreso da chi lo circonda, possiede una visione del mondo molto critica in cui lui/ lei sono si sentono sempre sotto accusa e avvertono di essere speciali, migliori degli altri. Presenta una forte tendenza a vendicarsi poiche’ si sente vittima di ingiustizie, non e’ capace di costruire relazioni sociali di lungo termine, si lega a partner deboli e remissivi. Utilizza una tipo di comunicazione paradossale definita del “doppio legame” o “double bind” i cui messaggi sono in antitesi tra loro, per cui l’ascoltatore se ubbidisce ad uno contravviene all’altro trovandosi sempre nella posizione di essere svalutato e manipolato. Perche’ il manipolatore viene definito “vampiro affettivo”?
La definizione vampiro affettivo richiama la leggenda di Dracula a cui puo’ essere assimilata la figura del manipolatore la cui vita dipende dalla facolta’ di “nutrirsi” del disprezzo degli altri. Piu’ critica e svaluta piu’ si sente meglio e alimenta la sua grandiosita’ a cui corrisponde una latente idea di disistima e autosvalutazione. E’ geloso, invidioso, pur elargendo complimenti, mette sempre un confine perche’ non tollera l’eccessiva vicinanza, ricorre spesso all’autocommiserazione grazie a cui ipervaluta se stesso e disprezza la presunta incapacita’ degli altri. La sua comunicazione non e’ mai chiara, si nasconde dietro ad una comunicazione distorta e all’eccessivo uso della comunicazione virtuale (per es. what’s up) e non tollera il rifiuto e le critiche a cui reagisce in modo vendicativo, sentendosi nel giusto.
Come ‘ possibile riconoscere un manipolatore affettivo?
La terapeuta Isabelle Nazare-Aga ha evidenziato le trenta caratteristiche peculiari del manipolatore affettivo grazie a cui e’ possibile riconoscerlo, se se ne riconoscono almeno 14 su 30 ci si trova di fronte ad un manipolatore affettivo:
- Colpevolizza gli altri ricattandoli in nome del legame familiare, amicale, professionale ecc.
- Impone agli altri l’idea che bisogna essere perfetti e mai cambiare opinione
- Ricorre ai principi morali per soddisfare i propri bisogni
- Svaluta e critica chi lo circonda
- E’ particolarmente geloso
- Ricorre alle lusinghe ed e’ premuroso per gratificarsi
- Vuole essere compatito descrivendosi come vittima, esasperando i suoi vissuti
- Sfugge alle sue responsabilita’ e le riversa sugli altri
- Non esprime mai chiaramente i suoi bisogni
- E’ vago nelle risposte
- Cambia argomento quando non vuole rispondere
- Evita il confronto con piu’ di persone
- I suoi messaggi li recapita attraverso intermediari
- Ricorre alla logica per supportare le sue ragioni
- Intepreta e manomette la realta’ a suo piacere
- Non tollera le critiche e nega l’evidenza
- Minaccia apertamente o velatamente
- Crea situazioni di conflitto per controllare esternamente le persone
- Cambia idea a seconda delle situazioni
- E’ un gran bugiardo
- Vuole convincere gli altri della sua superiorita’ e correttezza
- E’ egocentrico
- Le sue azioni divergono completamente dai discorsi che fa
- Si riduce all’ultimo per chiedere o fare qualcosa per gli altri
- Non considera i bisogni e i diritti altrui
- Non ascolta le richieste
- Produce uno stato di malessere e non liberta’
- Persegue i suoi obiettivi con efficacia e non si cura se le sue azioni vanno a discapito degli altri
- Induce a fare cose che probabilmente non si sarebbero fatte spontaneamente
- E’ oggetto di discussione delle persone quando non e’ presente
Cosa fare quando si incontra un manipolatore?
Se si ha la sensazione che qualcosa non va in un rapporto o non e’ chiaro, e’ meglio prendere tempo ed osservare anche se l’altro fa pressioni, per poi chiudere il rapporto prima di cadere nella trappola del ricatto e della manipolazione. Non dimentichiamo che l’unico modo per allontanare e sconfiggere un manipolatore e’ l’amore sano verso se stessi, libero da dipendenze affettive. Bibliografia I.Nazare-Aga, La manipolazione affettiva. Castelvecchi editore editore 2008
Il dott. Marco Salerno tiene gruppi di aiuto e sessioni di consulenza individuale a Roma per chi si sente vittima di manipolatori affettivi e soffre di dipendenza affettiva. Per chi risiede in altre citta’ italiane e’ possibile richiedere una consulenza via Skype.Per avere maggiori informazioni chiamare il 3474661496 o scrivere alla seguente mail: dottmarcosalerno@gmail.com www.manipolazioneaffetivaroma.it
Ho letto l’articolo e l’ho trovato molto molto molto interessante. e ho trovato diversi punti dove riconosco modi di fare di questa persona!
Ho convissuto con questo tipo di persona 4 anni. Un trauma per fortuna mi ha lasciata non ne sarei mai venuta fuori. Avevo un carattere troppo forte per lui. Queste persone vogliono manipolare e il non poterlo fare li reprime e diventano anche violenti.
Articolo molto interessante. Mi ha dato spunto di riflessione. Ho avuto una relazione ad intermittenza con un uomo del genere, una persona superficiale, che dietro un atteggiamento innocuo e generoso, nascondeva cattiveria supponenza e voglia di manipolare. Qualche sua ex ha pure tentato il suicidio dopo essere stata con lui. Ora il difficile per me è abituarsi a riprendere in mano la vita, ho respirato troppa essenza negativa di lui, e sono ai limiti delle forze. Alterno momenti di lucidità a momenti di sconforto. Spero di farcela
Come ti comprendo Paola ancora oggi dopo due anni sono qua ad aiutarla a pagare l’affitto di casa sua non riesco a liberarmene si fa sentire e poi sparisce quando ha risolto i suoi sporchi obbiettivi non riesco ad uscire fuori
Ho letto questo articolo e sono inpaurita. Ho sempre pansato che fose cosi. Ma io l’ho sposato un uomo cosi. Ho tre figli. Mi chiedo che pesone saranno da granndi i miei ragazzi. Lasciarlo? Non e possibile! Io non lavoro ho 50 anni. Mi sento in trappola. Seguire un gruppo? Magari!
Pensavo di potermi piangere vittima di un vampiro affettivo ma leggendo questo articolo mi ci rivedo dentro, sono io Narcisista, la mia vita è un calvario quotidiano di solitudine e amarezze, e fallimenti, ho dubitato di essere borderline , o narcisista. Cosa posso fare? Sono stremata mi sento vittima, ma è un ciclo senza fine di sofferenza e rancore verso gli altri, un ego DEMISURATO IN UN corpo in rovina e costante AUTOSABOTAGGII e annientamento autodistruttivo…