A cura del dott. Marco Salerno, psicologo psicoterapeuta umanistico integrato a Roma
Il manipolatore affettivo è una personalità patologica che si nutre della vitalità e delle emozione delle sue vittime. Le svuota gradualmente di ogni energia fino a farle sentire sbagliate e oppresse dopo aver perpetrato azioni continue di disprezzo, di critica, di ricatti alternandoli a momenti caratterizzati da un forte desiderio di relazione, ricercati solo quando gli sono utili. Tende a passare per vittima e ad attribuire sempre la causa dei suoi errori ad altri, senza mai assumersene la responsabilità. Nelle discussioni non accetta il rifiuto e vuole avere l’ultima parola a costo di cambiare repentinamente opinione e di mentire per deformare la realtà a suo uso e consumo. I manipolatori non sono tutti uguali, adottano strategie e comportamenti diversi a seconda del loro carattere:
1) manipolatore simpatico: appare come una persona a suo agio con se stessa e con gli altri, la sua comunicazione è fluida e spigliata, è estroverso e socievole, di bell’aspetto e cerca di entrare subito in intimità facendo confidenze e complimenti alla propria preda. Il suo obiettivo è di chiedere piccoli favori in un clima di pseudo fiducia e complicità dopo avervi fatto qualche regalo o ascoltato. La manipolazione inizia a venire a galla quando la vittima si rende conto che nella relazione c’è posto solo per lui e per i suoi bisogni, dal momento in cui questi non saranno corrisposti interromperà ogni genere di contatto.
sacrifici molto più significativi rispetto a quello che ci ha inizialmente fatto. 4) manipolatore colto: è solitamente una persona colta, sottilmente arrogante e sprezzante verso chi ritiene non essere al suo livello di cultura. Usa un linguaggio forbito, fa continuamente citazioni, esibisce i suoi titoli di studio arrivando a mettere in soggezione il proprio interlocutore. Quando si parla di argomenti che non conosce approfonditamente preferisce cambiare tema per paura di essere scoperto. 5) manipolatore timido: è un timido apparente, riservato in gruppo, preferisce osservare e non intervenire, si serve di un interlocutore per esprimere il suo punto di vista e per farlo arrivare alla sua vittima. Richiede protezione ma allo stesso tempo è fortemente giudicante e trae piacere dall’insinuare sospetti e creare dissapori tra le persone. 6) manipolatore dittatore: i suoi comportamenti sono violenti e aggressivi, critica e offende i suoi interlocutori, consapevole del proprio atteggiamento non esita a perpetuarlo nonostante si renda conto di far soffrire chi lo circonda. Adula quando ha bisogno di un favore e respinge tutti coloro che valuta deboli ed emotivi. Le sue idee sono assolute, detiene la verità e non accetta critiche. Il manipolatore può assumere diversi comportamenti che rientrano nei modelli sopra citati come se indossasse una maschera per perseguire il suo unico scopo: affermare sé stesso a qualunque costo. Per raggiungere questo obiettivo è disposto a modificare la realtà in ogni modo a suo esclusivo vantaggio e reagisce al rifiuto con il sarcasmo e l’ironia, arrivando a volte ad
essere anche molto distruttivo. La manipolazione è un meccanismo a cui il manipolatore affettivo ricorre per affermarsi a causa di una scarsa fiducia in se pur sembrando risolto e deciso. Ha bisogno di avere attorno molti individui con cui confrontarsi continuamente e di umiliarli per sentirsi vincente. Le esigenze di chi lo circonda non sono prese in considerazione, è un vero egocentrico il cui unico obiettivo è quello di ammettere che lui è il migliore, denigrando l’altro. Umiliare la propria vittima ha come scopo quello di affermare la sua presunta superiorità attraverso la critica diretta, l’ironia, l’indifferenza. La manipolazione produce effetti devastanti in chi la subisce, genera sensi di colpa, aggressività, ansia, paura e tristezza. Sul piano fisico emergono emicranie, disturbi digestivi, mancanza di appetito o bulimia, nodo allo stomaco o alla gola e disturbi del sonno. Se l’esposizione a un manipolatore è prolungata, questi sintomi possono trasformarsi in malattia, a cui può seguire anche la depressione che a volte può culminare nel suicidio. Nessun manipolatore ammetterà mai di essere la causa di questi disturbi anzi consiglierà a chi ne è affetto di farsi curare
senza mettersi mai in discussione. L’unico modo per difendersi dagli attacchi di un vampiro affettivo è quello di non avvicinarli o di contro manipolare. Secondo la terapeuta I. Nazare Aga, la contro manipolazione o tecnica della “nebbia” consiste nell’usare una comunicazione vaga e imprecisa, non impegnandosi nello scambio verbale. Lo scopo di una comunicazione superficiale è quello di rispondere come se si fosse indifferenti ai contenuti espressi dal manipolatore il quale di conseguenza non si sentirà più importante. Comunicare senza aggressività e veemenza farà comprendere al manipolatore che l’interlocutore
sta mettendo in atto una resistenza passiva e ciò lo porterà ad allontanarsi dalla vittima. I metodi verbali più diffusi per contro manipolare sono: 1) non raccontare i particolari della propria vita, usando una comunicazione vaga 2) non rispondere alle domande non formulate in modo chiaro 3) non credere a chi elargisce complimenti senza conoscervi 4) comunicare con chiarezza quando non si è d’accordo
5) esprimersi con fermezza
6) riconoscere la responsabilità delle proprie azioni e delimitarla razionalmente.
Chi diventa preda di un vampiro affettivo non riconosce il pericolo ed è bisognoso di ricevere l’approvazione altrui per le proprie scelte. Di solito le vittime preferite sono le persone che non hanno molta fiducia in sé e si adeguano sempre alle esterne non rispettando i propri bisogni ma aspettando che qualcuno li riconosca. Non dimentichiamoci mai che volere bene presuppone volersi bene, vivendo per se stessi e non essere unicamente attenti al benessere altrui, altrimenti si diventa facilmente l’oggetto del bisogno di un manipolatore.Per avere maggiori informazioni chiamare il 347 46 61 496 o scrivere alla seguente mail: dottmarcosalerno@gmail.com
Sono sposata da 30 anni e solo per caso ho capito che sono stata msnipolata ma non so come venirne fuori chiedo consiglio
Grazie mille Dott. Ha risposto molto chiaramente ai miei dubbi ora molto più chiari…
Buongiorno dottore! Ho letto questo: “il manipolatore affettivo non è un mostro. È una persona che ha subito dei traumi, come un abuso sessuale o una grave esperienza di morte.” E’ vero? Ed in tal caso in seguito alla morte di un parente stretto, una persona può diventare manipolatrice?
In un rapporto di amicizia frasi come: “se sei davvero mia amica come dici, fai così”, “se mi vuoi bene, fai così/torna la persona che mi piace tanto”, “mi stai deludendo,pensavo mi volessi più bene di così” e simili…possono essere considerate manipolazione/ricatti emotivi?
Sono manipolazioni affettive e ricatti a tutti gli effetti
Salve, volevo chiedere se sono capaci di distorcere anche gli eventi in cui eri presente in modo da attribuirti delle colpe, stravolgere gli episodi in cui sei stato partecipe per metterti in cattiva luce e passarsi per vittima.
Assolutamente si!
grazie mille per la risposta e per il materiale che condivide!
Ottimo e utile approfondimento!! E quando i manipolatori sono i genitori??
volevo chiedere: quando una persona, in un’amicizia, ti dice “per te faccio già questo”, “per te vengo già al mare” o quello che è… può essere un modo per far sentir in colpa noi o per farcelo pesare? Contando che tu non hai chiesto niente loro, ma avrebbero deciso di loro sponte di farlo… Grazie.
Buongiorno dottore ho letto il suo articolo ho avuto modo di conoscere un manipolatore dittatore e dopo 40 anni di matrimonio ha ammazzato la mia amica sono molto arrabbiata adesso il suo avvocato gli fa fare la perizia psichiatrica ma secondo la sottoscritta era premeditato l’omicidio mi scusi dello SFOgo
sALVE, VORREI RACCONTARLE LA MI ESPERIENZA IN UNA MAIL POSSO FARLO? PER UN COSIGLIO GRAZIE
Buon giorno se vuole puo’ scrivere al seguente indirizzo dottmarcosalerno@gmail.com