Roma 18 luglio 2017

A cura del dott. Marco Salerno psicologo psicoterapeuta a Roma

 

Quando si parla di manipolazione di intende la capacita’ di influenzare le decisioni e le scelte di una persona, inducendola ad adottare comportamenti, che  molto probabilmente non ha scelto di agire liberamente, attraverso il ricorso alla seduzione e facendo leva sulla sua sensibilita’ e vulnerabilita’. Ogni manipolazione e’ una aggressione piu’ o meno esplicita, chi vi e’ soggetto si riconosce poiche’ perde la capacita’ di opporsi a decisioni prese dal manipolatore, di riflettere e di scegliere in piena autonomia. Il paradosso di una relazione con un narcisista manipolatore e’ che la vittima pur riconoscendo l’abuso che subisce presenta enormi difficolta’ per liberarsene. L’incastro relazionale tra narcisista manipolatore e la sua vittima e’ determinato dal fatto che entrambi sono segnati da esperienze traumatiche relazionali precoci a cui hanno reagito in modo differente, rendendo apparentemente impossibile reagire alla seduzione, al senso di colpa e alle false promesse che la vittima subisce. E’ fondamentale ricordare che il narcisista manipolatore puo’ essere sia un uomo che una donna (Vedi anche: Identikit di un manipolatore affettivo), per convenzione in questo articolo si usera’ il genere maschile quando si parlera’ di narcisista manipolatore ma giova sempre ricordare che e’ una modalita’ di comportamento e puo’ essere rintracciata in entrambi i generi.

Quali sono gli elementi che consentono di riconoscere un narcisista manipolatore?

Al fine di identificare un narcisista manipolatore  e’ indispensabile riconoscere alcune sue caratteristiche peculiari tra cui si annoverano:

  1. Reazioni amplificate rispetto a qualunque situazione che arreca fastidio fino a determinare comportamenti violenti.
  2. Appare amabile ed educato in pubblico mentre nel privato mostra aggressivita’, violenza e svalutazione verbale e fisica.
  3. Le sue reazioni sono imprevedibili poiche’ non e’ possibile comprendere cosa e quando possa dare fastidio, per cui la sua presenza genera un continuo stato di allerta e di tensione in chi gli sta vicino.
  4. Non si assume la responsabilita’ e quando sbaglia attribuisce gli errori ad altri.
  5. Ha ben chiaro gli obiettivi che vuole raggiungere e le modalita’ con cui conseguirli.
  6. Il suo punto di vista e’ unico ed indiscutibile e pur di mantenerlo tale mette in discussione e non accetta le opinioni altrui anche se motivate.
  7. Ricorre al ricatto in modo diretto o indiretto.
  8. Non e’ chiari nell’esprimere le sue opinioni e si aspetta che gli altri le comprendano come se dovessero ricorrere alla lettura del suo pensiero. Cambia idea quando comprende che non e’ piu’ utile per conseguire i suoi obiettivi.
  9. A seconda delle situazioni cambia opinioni e comportamenti in modo opportunistico.
  10. Non si mette in gioco e strumentalizza le persone per esprimere le sue idee.
  11. E’ molto volubile ma non accetta che lo siano anche gli altri.
  12. E’ permissivo con se stesso ma rigido ed intollerante con le persone vicine rispetto alle quali non tollera gli errori poiche’ si aspetta che siano perfetti.
  13. E’ critico rispetto a tutto e tutte le persone mettendo in dubbio capacita’ e competenze altrui.
  14. E’ insicuro, preferisce frequentare sempre le stesse persone e gli stessi ambienti poiche’ allontanarsi da modelli e relazioni conosciute non gli consente di controllarle.
  15. Sminuisce e svaluta gli altri per compensare la sua insicurezza.
  16. Considera le persone ignoranti ed incompetenti per sottolineare la sua superiorita’.
  17. Sfrutta le relazioni amicali, familiari e di coppia per il suo tornaconto personale.
  18. Non ascolta e dice bugie.
  19. Interpreta la realta’ per ottenere un suo tornaconto.
  20. Controlla e limita la liberta’ di scelta delle persone con cui entra in contatto ed ha una relazione.
  21. Si spaccia per vittima quando ha bisogno della compassione altrui.

I narcisisti manipolatori sono tutti uguali o  esistono differenti tipologie?

  • Il dominatore e il dispotico: si riconosce perche’ e’ una persona arrogante e dispotica, critica tutti e si caratterizza per un atteggiamento autoritario. Umilia le persone con cui si relaziona fino a che queste non si espongono piu’ per paura delle sue reazioni. E’sicuro che il suo punto di vista e’ unico ed assoluto, non ha alcun riguardo verso gli stati d’animo e la vita altrui. Non rispetta le regole che valgono per gli altri ma non per lui.
  • Il simpatico: e’ una persona in grado di tenere una conversazione gradevole, vuole stare al centro dell’attenzione e usa la manipolazione ricorrendo allo scherzo e all’ironia per mettere in imbarazzo le persone che lo circonda.
  • Il profilo basso: e’ la tipica persona che appare incapace di risolvere le situazioni e che delega agli altri la loro risoluzione. Non si espone mai e cerca di spingere altri a compiere azioni che sa essere scorrette o pericolose.
  • Il profeta: crede di saper prevedere quello che accadra’ pur non avendo elementi reali su cui fondare tale previsione, non accetta elementi della realta’ diversi da quelli che prende in considerazione. Ha una alta opinione di se’ per evitare di adattarsi e prendere in considerazione le decisioni altrui.
  • Il seduttore: si distingue per avvenenza fisica e modi gradevoli ed affascinanti, a volte per buona posizione sociale e professione. Fa leva sul proprio fascino per manipolare altri ad aderire alle proprie richieste.
  • Il generoso: e’ un apparente altruista, disponibile con tutti senza mai chiedere nulla. Il problema si solleva quando si aspetta di essere ricambiato poiche’ ha agito in modo apparentemente disinteressato, maturando aspettative di reciprocita’. La vittima del narcisista manipolatore generoso avra’ molta difficolta’a liberarsi poiche’ non sara’ semplice arginare il senso di colpa indotto dal dovere di contraccambiare.
  • Il colto: e’ un affabulatore e monopolizza la conversazione per fare colpo sugli altri. Fa leva sull’ignoranza altrui per rafforzare la propria immagine di persona colta e non esita ad esibire i titoli di studio e le conoscenze al fine di umiliare l’altro. Alla base vi e’ sempre una profonda insicurezza e una bassa stima di se’.
  • L’esplosivo: manifesta significative reazioni d’ira poiche accumula dentro di se’ emozioni e sensazioni che si stratificano e diventano insostenibili quando si trova ad affrontare situazioni per lui insostenibili. Ansia , paura, senso di inferiorita’ lo spingono a cercare un capro espiatorio su cui sfogarsi senza chiedere poi mi scusa.
  • L’indifeso: si spacciano per essere debole ed indifeso, bisognoso di aiuto e si aspetta che gli altri si prendano cura di lui e risolva gli errori che ha commesso a causa della mancanza di senso di responsabilita’ nel fare le proprie scelte.
  • Il dipendente: utilizza gli altri come appendice di se’, immaginando che siano sempre a sua disposizione per soddisfare le sue richieste e si aspetta che sia l’altro a comprendere i suoi bisogni e ad avvicinarsi a lui.
  • Il malato: durante l’infanzia o adolescenza ha vissuto una condizione di malattia della quale ha compreso i vantaggi secondari per mantenere i familiari legati a lui in uno stato di apprensione. Da adulto utilizza sempre il suo stato di salute per attirare l’attenzione e per mantenere il controllo sulle azioni e le decisioni altrui, generando sensi di colpa in chi gli sta vicino in modo tale da non sentirsi mai abbandonatio
  • I seminatori di discordia: trascorrono il loro tempo nel capire come conseguire i propri risultati attraverso il mentire e generare discordia tra le persone che conoscono. Di solito tale tipo di manipolazione si verifica prevalentemente tra donne.
  • Il perverso: non prova mai senso di colpa e tratta le persone come oggetti. Sente il bisogno di sminuire al fine di aumentare la propria autostima. Ha bisogno di ottenere ammirazione e approvazione e per raggiungerli non ha alcun rispetto per chi gli sta vicino.

Per comprendere pienamente la personalita’ del narcisista manipolatore ci vengono in aiuto le parole dello psicoanalista O. Kernberg che nell’opera “Sindromi marginali e narcisismo patologico”  li definisce come “ persone che hanno un gran bisogno di essere amate e ammirate e in loro si nasconde la contraddizione tra una opinione di se stessi molto gonfiata e  smisurata che necessita di ricevere il tributo degli altri. La loro vita emotiva manca di profondita’; provano scarsa simpatia per i sentimenti degli altri e pochi motivi per godersi la vita, invidiano gli altri; tendono ad idealizzare determinati individui e sminuirne altri. In generale le loro relazioni hanno il chiaro scopo di sfruttare gli altri e a volte di diventare dei veri e  propri parassiti. E’ come se sentissero il diritto di controllare e possedere gli altri e sfruttarli senza alcun senso di colpa. Sotto la loro apparente simpatia e fascino e’ possibile percepire una natura fredda e spietata”.

Quale e’ il profilo psicologico del narcisista manipolatore?

Il narcisista manipolatore, pur apparendo una persona sicura e solida, in realta’ ha poca fiducia in se stesso e si sente molto fragile,  utilizza un comportamento manipolatorio, a volte in modo inconscio altre meno, per difendersi dal profondo senso di angoscia  ed insicurezza che lo pervade. La manipolazione  e’ un processo automatico che si e’ strutturato durante il processo evolutivo, un vero e proprio mezzo di sopravvivenza, se non vi ricorresse sarebbe divorato dall’angoscia e dalla paura.  Molto probabilmente e’ stato esposto ad un modello di comportamento manipolatorio sin dalla piu’ giovane eta’ durante la quale non e’ stato preso in considerazione affettivamente sentendosi escluso, per cui ha dovuto individuare un modo per attirare l’attenzione. Il modello manipolatorio di riferimento di solito e’ una delle figure affettive piu’ significative ed importanti, per cui il meccanismo di manipolazione messo in atto da adulto, gli consente illusoriamente di controllare i pensieri e i sentimenti delle persone a lui care o che possiedono qualcosa di importante ai suoi occhi. I sentimenti personali piu’ profondi del narcisista manipolatore si caratterizzano per una forte dose di rabbia che viene sistematicamente repressa per cui diventa una carica affettiva che fuoriesce nei momenti piu’ inaspettati. Il paradosso di questa condizione e’  che il desiderio di controllo non gli consentira’ mai di riempire il senso di vuoto e l’insicurezza che porta con se’. E’ inconcepibile per questo tipo di personalita’ accettare l’idea che le persone abbiano desideri indipendenti dai suoi, come se fosse inconciliabile l’idea che desideri che non siano i propri possano coesistere poiche’ rischierebbero l’annientamento della propria persona e del proprio desiderio, ritenuto unico. Probabilmente tale struttura di personalita’ affonda le radici nell’incapacita’ della madre di decodificare i bisogni del figlio, percepiti come una minaccia e un ostacolo per soddisfare i propri desideri.  L’effetto di questa visione della realta’ ha portato la madre ad immaginare che il suo desiderio e quello del figlio non possano coesistere poiche’ se soddisfa quello del figlio non puo’ realizzare il proprio, per cui si genera un conflitto aperto per vedere quale dei due possa trionfare. Una madre del genere e’ una persona che non e’ in grado di decodificare il linguaggio e i bisogni del figlio che rimangono insoddisfatti a causa di intepretazioni errate e autoreferenziali. Secondo la psicologa Laura Gutman la violenza emozionale che viene perpetuata dalla madre ai danni del figlio consiste nell’impossibilita’ che i desideri di entrambi possano coesistere nel medesimo campo emozionale, tale vissuto e’ il medesimo che il manipolatore porta con se’ nella vita adulta e continua a perpetuare. In base a questa logica il desiderio dell’altro e’ una minaccia per il proprio,  secondo le sue esperienze dovrebbe farsi da parte ma questo per lui non e’ possibile perche’ il manipolatore vuole tutto per paura di non avere niente. Si sente costantemente in pericolo di vita emotiva e vive un continuo stato di allerta poiche’ ogni confronto e’ vissuto come un conflitto da cui  deve uscirne vincitore per non sentirsi annientato. Qualunque  desiderio che non sia il proprio e’ una invasione e pericoloso per la propria esistenza, per cui il manipolatore vuole controllare i pensieri e le azioni di chiunque ritiene minaccioso poiche’ ha desideri differenti dal proprio. Sente di dover arrivare ad annientare il nemico se e’ messa a repentaglio la propria esistenza emotiva, per cui ricorre ad ogni tipo di manipolazione per sopravvivere a questa paura. Il narcisista manipolatore ha la presunzione di sapere tutto e non accetta idee alternative alla propria, non e’ in grado di condividere nulla poiche’ c’e’ spazio  solo per  i suoi desideri. E’ totalmente incapace di mettersi nei panni degli altri, non sa cosa sia l’empatia, non dimostra gratitudine e non conosce l’intimita’ poiche’ gli fa paura soprattutto  per la totale mancanza di fiducia nei confronti dell’ambiente circostante che gli impedisce di instaura qualunque tipo di relazione sociale. Il narcisista manipolatore si riconosce per alcuni tratti distintivi tra cui quello di evitare di dare informazioni su se stesso pur essendo molto curioso di sapere i dettagli della vita altrui poiche’ in questo modo immagina di detenere maggiore potere e di nascondere la propria insicurezza. Colpevolizzando e svalutando gli altri si illude di aumentare il livello della propria autostima, attribuisce ad altri tutti gli aspetti che detesta di se stesso tramite un massiccio ricorso alla proiezione.  Percepisce la vittima come un pericolo incombente da cui deve proteggersi e da attaccare prima che lei metta in atto una azione malvagia (frutto della proiezione del narcisista). Le strategie a cui ricorre sono quelle di sminuire e screditare l’avversario e di generare in lui il senso di colpa. La vittima tentera’ in ogni modo di dare le proprie ragioni ma non serivira’ a nulla poiche’ l’attacco del narcisista manipolatore sara’ incessante per cui si crea una spirale in cui il narcisista manipolatore attacca, la vittima prova a spiegare e il narcisista svaluta e genera sensi di colpa. Tutto questo processo e’ poi permeato da bugie e da malintesi che il narcisista attua a proprio vantaggio, ricorrendo anche spesso al silenzio al fine di non esporsi mai e lasciarsi aperta sempre una scappatoia. Questi comportamenti hanno come effetto nella vittima quello di generare dubbi, di destabilizzare e confondere fino a spingere a prendere decisioni contro il proprio volere. Infine il narcisista manipolatore evita spesso il confronto diretto poiche’ cambiando continuamente opinione, non vuole assumersi mai la responsabilità delle proprie azioni e confonde in ogni modo le proprie vittime, inviando messaggi contrastanti per metterle nella condizione secondo cui qualunque cosa la vittima faccia sara’  sempre sbagliata o non sara’ mai abbastanza.

 

Bibliografia:

 

Otto Kernberg, Sindromi marginali e narcisismo patologico, Bollate Boringhieri, Torino 1978

Alice Miller, Il risveglio di Eva. Come superare la cecita’ emotiva, Raffaello Cortina Editore, Milano 2002

Chiale, G. Husmann, Riconoscere i manipolatori, Biglia Blu 2016

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