Roma 12 gennaio 2017
A cura del dott. Marco Salerno psicologo psicoterapeuta a Roma
Quando si vive una relazione con un narcisista e’ importante, oltre a riconoscere le caratteristiche del partner e dei suoi comportamenti disadattavi e svalutanti, anche cosa accade dentro noi, quali sensazioni proviamo quali comportamenti ripetitivi attuiamo per non riuscire a liberarci da una relazione che ci fa soffrire, quale percezione abbiamo di noi e perche’ ci sentiamo in trappola. Le domande che piu’ frequentemente passano per la mente quando viviamo una relazione con un narcisista sono, “cosa non va in me” o perche’ sono cosi’ sciocco/a?” oppure “sono masochista?” o “perche’ non riesco a parlargli/e?”. Queste domande, se pur legittime, indicano il grado di tossicita’ che stiamo vivendo e la difficolta’ ad accedere alle nostre risorse e a scoprire quali modalita’ di comportamento disadattive mettiamo in atto nello scegliere ripetutamente una relazione svalutante. Alla base dell’incastro relazionale in un rapporto con un narcisista (uomo o donna) vi sono degli schemi maladattivi che entrambi i componenti della coppia mettono in atto. Con il termine “schemi maladattivi” lo psicologo Jeffrey Young si riferisce a credenze e cognizioni disfunzionali che comprendono anche sensazioni emotive e corporee che una persona ha maturato durante le proprie esperienze infantili e adolescenziali ansiogene. I bisogni fondamentali non sono stati soddisfatti in modo adeguato e chiaro, compromettendo lo sviluppo stabile ed equilibrato della persona. Gli schemi maladattivi contengono una lettura della realta’ che viene assunta come vera e assoluta, maturata in base alle proprie esperienze di vita e di relazione precoci, sono verita’ connesse a ricordi infantili dolorosi, vissuti in modo viscerale, non percepiti a livello di coscienza. Tali schemi si azionano inconsapevolmente e non sono basati su eventi presenti ma sono attivati da una lettura errata di un evento presente che porta alla luce emozioni dolorose antiche e la paura che possa ripetersi lo stesso vissuto emotivo. All’interno di una relazione tossica, sia il/la narcisista che il/la partner portano con se’ una serie di schemi maladattivi, che nell’incontro tra i due determinano un incastro relazionale il quale attiva in ognuno emozioni e sensazioni fisiche dolorose e genera comportamenti autodistruttivi. Per comprendere a fondo l’incastro relazionale di una relazione narcisistica e’ indispensabile individuare gli schemi maladattivi innescadi DA un narcisista e quelli tipici DI un narcisista. In questo modo e’ possibile scoprire che sia il narcisista sia chi ha una relazione con lui/lei, abbiano alcuni schemi corrispondenti che si innescano e si incastrano l’uno nell’altro.
Schemi innescati DAL narcisista in chi si relaziona con lui/lei:
- Autosacrifico: difficolta’ nel chiedere cio’ di cui si ha bisogno senza sentirsi colpevole poiche’ il/la narcisista rendera’ la richiesta difficile e colpevolizzante.
Sottomissione: difficolta’ nell’essere assertivi per affermare i propri bisogni e diritti, poiche’ il narcisista puo’ essere intimidatorio, costringendo a metterre da parte le proprie emozioni
Inadeguatezza/ vergogna: sentirsi inadeguato e indesiderabile, per cui le critiche ricevute dal narcisista faranno presa con facilita’ e saranno vissute come vere.
Inibizione emotiva: tenere le proprie emozioni per se’ mentre il narcisista puo’ manifestare liberamente la propria rabbia, disappunto e insoddisfazione.
Deprivazione emotiva: non aver mai sperimentato qualcuno che si sia preso cura delle proprie esigenze e bisogni emotivi, per cui l’indifferenza e la critica del narcisista, travestita da promesse mai mantenute, e’ uno schema familiare.
Sfiducia/abuso: la relazione con il narcisista quando offende e’ una rievocazione del passato, non rimane che sopportarlo e cedere poiche’ non si e’ individuata una modalita’ di comportamento alternativa.
Standard severi: la vittima di un narcisista ha standard molto alti su come deve comportarsi per essere alll’altezza delle aspettative altrui.
Schemi tipici DEL narcisista:
Alla base dei seguenti schemi tipici del narcisista vi e’ la strategia dell’evitare di entrare in contatto con le proprie emozioni piuttosto che viverle.
- Deprivazione emotiva: nessuna persona puo’ soddisfare i suoi bisogni e amarlo, per cui il narcisista vuole raggiungere l’autonomia e la perfezione assoluta e non aver bisogno di nessuno.
- Sfiducia/abuso: immagina che le persone che lo avvicinano siano gentili con lui solo perche’ voglio qualcosa, per cui evita l’intimita’.
- Inadeguatezza/ vergogna: pur non essendone consapevole si sente non amabile e si vergogna di se’. Compensa queste emozioni con attivita’ compulsive e consolatorie e ricerca sempre l’approvazione per le sue prestazioni, aspettandosi un trattamento speciale.
- Sottomissione: ha bisogno di controllare tutto.
- Standard severi: tutto quello che fa deve essere eseguito in modo ineccepibile per non dare spazio ad una eventuale critica.
- Pretese/grandiosita’: il narcisista si sente unico solo quando riceve un trattamento diverso e di riguardo rispetto agli altri. Lui/lei non rientrano nelle regole comuni, la sua vita e’ permeata di sogni grandiosi.
- Autocontrollo insufficiente: non accetta i limiti e il disagio, quello che vuole lo deve ottenere nel minor tempo possibile e non tollera le attese e il rifiuto.
- Ricerca di approvazione: ricerca costantemente attenzione da parte degli altri come compensazione della solitudine e dell’inadeguatezza che a volte sfiora ma di cui non e’ consapevole.
Di solito i narcisisti sono stati bambini spesso svalutati e criticati, poco degni di amore e attenzione, sviluppando una idea di inadeguatezza e di vergogna per come sono. Hanno maturato lo schema di deprivazione emotiva perche’ le loro figure di accudimento non gli/le hanno mostrato affetto e comprensione. Gli schemi di fiducia e di sottomissione sono nati dal sentirsi controllati e manipolati dai genitori che avevano bisogno che i futuri narcisisti si prendessero cura della loro autostima, rispettando standard di qualita’ molto alti e rinunciando ai propri bisogni. Sono cresciuti accompagnati da una costante sensazione di vergogna e di solitudine, nella convinzione che nessuno avrebbe mai soddisfatto i loro bisogni emotivi, sentendosi non amabili. Tali credenze costituiscono lo schema di deprivazione emotiva, per cui nessuno potra’ mai soddisfare i loro bisogni e diffideranno di tutti. Il narcisista quando era bambino, per far fronte alla sofferenza che costantemente viveva, si e’ ritratto da ogni tipo di contatto relazionale ed emotivo per paura di sentire il senso di inadeguatezza e di fallimento, vivendo in una condizione di desolazione emotiva e di vuoto. Per tutelarsi dalle paure e non contattare il senso di inadeguatezza, il narcisista ha imparato ad indossare le seguenti tre maschere protettive di cui non puo’ fare a meno per vivere:
- Il perfezionista: dover essere sempre il migliore, l’obiettivo e la perfezione.
- Il prepotente esigente: pretende un trattamento speciale perche’ lui si sente diverso da tutti.
- Lo spaccone competitivo: vive come su un palcoscenico, interpreta ruoli finalizzati a ricevere l’approvazione di cui non puo’ fare a meno.
A proposito di uno dei punti toccati, nella relazione con la mia ex ricordo una discussione assurda: io le chiesi se poteva mandarmi un link. Mi rispose che non aveva tempo. Le risposi che a fare copia-incolla ci si mettevano pochi secondi, insomma alla fine l’immaturo ero io.
La parola giusta per descrivere la situazione era proprio “inadeguatezza”.