Roma 13 ottobre 2013 A cura del dott. Marco Salerno, psicologo psicoterapeuta umanistico integrato a Roma

Ogni relazione si caratterizza per un certo grado di rischio riconducibile al fatto che non e’ possibile ricevere alcuna assicurazione sulla durata del rapporto. Il grado di incertezza diventa tanto piu’ tollerabile quanto piu’ la relazione si basa sulla sincerita’reciproca, progetti di vita condivisi, onesta’, possibilita’ di confrontarsi apertamente ed essere se’ stessi. Solo un sano grado di autostima e di autonomia affettiva consente di intessere un rapporto affettivo significativo con una persona evitando di dipenderne. Quando invece ogni relazione che viviamo scatena costantemente la paura di soffrire e di perdere l’amore del nostro partner, probabilmente siamo dei dipendenti affettivi. Il dipendente affettivo vive nel perenne mito dell’amore ideale, immagina una relazione ma non riesce mai a viverla completamente poiche’ con il nascere delle prime emozioni inizia a percepire instabilita’ e  paura di soffrire. Mette in atto lo schema affettivo della ricerca spasmodica di consenso del partner, fino ad arrivare in alcuni casi a soffocare la relazione stessa per poi ad essere lasciato. Questa condizione non gli permette di godere dell’affetto e delle emozioni della relazione ma rafforza solo le convinzioni erronee su di se’ e il senso di colpa nell’avere fatto fallire un ennessimo progetto affettivo. Ma cosa si intende per dipendente affettivo? Qui di seguito sono elencati i 12 comportamenti piu’ significativi che lo caratterizzano:
1) Non si ama 2) E’ passionale 3) Si preoccupa dell’opinione che gli altri hanno di lui 4) Fa ricatti affettivi ai suoi cari 5) Coltiva aspettative irrealizzabili 6) In amore tende a scegliere partner sbagliati 7) Vive a ripetizione rotture sentimentali 8) Ha bisogno di essere elogiato e valorizzato 9) Prende le decisioni della propria vita delegandole ai suoi partner 10) Ha paura di essere respinto e abbandonato 11) Non manifesta le sue esigenze 12) Si presenta come la vittima

 

Scorrendo questa lista e’ facilmente comprensibile che il punto focale della problematica del dipendente affettivo e’ la bassa considerazione di se’ e la poca fiducia che lo porta a scegliere un partner attraverso cui vivere la propria vita e prendere decisioni e da cui sentirsi rassicurato.La psicologa G. Prevot-Gigant propone il seguente test per scoprire se avete il profilo tipico del dipendente affettivo:

IDENTIKIT SI   NO Vi emozionate facilmente Avete avuto un’infanzia difficile Siete malinconici Siete altruisti Siete timidi Avete sofferto un grave lutto durante l’infanzia e/o l’adolescenza Non via amate molto Detestate i conflitti Siete generosi Vi colpevolizzate facilmente Vivete spesso stati d’ansia Dubitate di riuscire a farvi amare Vi affezionate facilmente Vivete i vostri sentimenti in maniera totale Dominate a stento le vostre emozioni Vi sentite spesso vuoti internamente Vi sentite inutili Vi sentite fragili Qualche vostro parente ha sofferto di dipendenze (alcool, droghe, ecc.) Siete stati vittime o testimoni di violenze nel vostro ambito familiare Vi adattate agli altri in tutto e per tutto Soffrite di qualche fobia In caso di stress, sentite il bisogno di essere rassicurati Soffrite di comportamenti autodistruttivi (droga, alcool, autolesionismo, ecc.) TOTALE

 

Calcolo del punteggio: Se avete barrato una dozzina di si, il vostro profile e’ quello del dipendente affettivo.

 

 

Questo esercizio, secondo la psicologa G.Prevot-Gigant rivela che “siete persone sensibili, ferrite dal passato, inquiete e ansiose e soprattuto che non vi amate. Non vi considerate per quello che realmente valete e vi presentate agli altri come persone forti e gioviali ma vi portate dentro una profonda ferita, siete pervasi da un senso di vuoto che cercate di colmare attraverso la presenza degli altri che purtroppo non potranno darvi cio’ che cercate.”

 

Bibliografia:
G. Prevot-Gigant, 50 esercizi per uscire dalla dipendenza affettiva, L’Airone.