Chi incontra un narcisista sul proprio cammino si chiede se non soffre della propria condizione, se si rende conto di fare del male ai propri familiari, amici o partner. La risposta e’: NO! Il narcisista ha bisogno di piacere, di ricevere conferme, di essere desiderato e non considera le conseguenze delle sue azioni su chi gli sta vicino.

Il narcisista si rende conto di esserlo? Si rende conto del proprio comportamento?

Il narcisista non si rende conto di provocare dolore e danni dove passa perche’ la sua capacità di amare e’ poco matura e compromessa. Il problema principale per  un narcisista patologico e’ la capacità di amare e di mantenere del tempo una relazione di amore. Lo scenario che più frequentemente si presenta e’ quello di una intensa e coinvolgente infatuazione e di una rapida rottura quando il partner gli fa notare gli inevitabili problemi a cui segue poi uno strascico di critiche e delusioni, accompagnate da rabbia, silenzi e svalutazioni. Questo avviene perché il narcisista e’più’ attratto dalla “luna di miele” ma non dal matrimonio, dal desiderio di piacere, di sedurre, di vedere l’altro che lo vuole con tutto se stesso. Gli interessano le conferme e l’adorazione di un partner che si presta ad una facile idealizzazione e che lo mette al centro del proprio mondo.   Il narcisista si sottopone ad un continuo sforzo per entrare in relazione con l’altro ma si scontra con ripetuti fallimenti poiché non e’ in grado di considerare una persona come un individuo con bisogni a sé stanti ma solo come un mezzo per ricevere conferme del proprio valore, un collante della sua fragile personalità che manipola più o meno consapevolmente chi lo circonda per ricercare disperatamente approvazione.

Come si riconosce un narcisista?

Ogrodniczuk e Kealey (2013) sostengono che “gli individui narcisisti non sono necessariamente identificati dal modo in cui si sentono ma da come fanno sentire gli altri”. Il narcisista pur ricercando approvazione e conferma dall’altro, paradossalmente lo allontana, vanificando la speranza di ottenere la risposta (conferma) di cui ha bisogno.  Il narcisista mostra uno spiccato senso di vanità e di futilità emotiva perché non e’ in grado di controllare il proprio comportamento e di conseguenza le risposte di chi lo circonda, di cui invece ha disperatamente bisogno per stabilizzare la fragile considerazione di sé.  Tutte le configurazioni caratteriologiche narcisistiche hanno in comune la difficoltà di autoregolazione delle emozioni e una esigua autostima che determina significative fluttuazioni tra lo stato vulnerabile e lo stato grandioso della loro personalità.

Come si relaziona un narcisista?

Glen.O. Gabbard e Holly Crisp (2019) individuano tredici stili relazionali che  un narcisista può esibire singolarmente o in modo misto:

  1. Bisogno di suscitare ammirazione, empatia e validazione da parte dell’altro: per ottenere tali riconoscimenti i narcisisti fanno riferimento ai loro successi e si mettono in buona luce di fronte agli altri. Quando parla un narcisista grandioso, può sembrare incurante delle reazioni che appaiono sul volto dell’ascoltatore e non mostrare alcun interesse per ciò che gli altri dicono sull’argomento. Nel caso del narcisista vulnerabile o ipervigile, l’attenzione di chi parla e’ concentrata sul viso dell’ascoltatore per cogliere ogni minimo segno di riconoscimento possibile o ogni reazione critica, di disprezzo o noia.
  2. Pseudo – autosufficienza: in questo stile si individua il rifiuto della dipendenza e l’incapacità’ di accettare l’aiuto degli altri, poiché il narcisista vuole essere visto come una persona indipendente e all’altezza di tutte le situazioni. Il risultato di questo stile relazionale e’ l’isolamento e il bisogno continuo dell’aiuto altrui pur non accettandolo.
  3. Negazione o inibizione dell’autonomia dell’altro: le persone che hanno una relazione con un narcisista si sentono spesso controllate, sottomesse e dominate. Tale comportamento si manifesta spesso nella camera da letto, quando il narcisista esprime i suoi bisogni senza alcun riguardo per l’autonomia dell’altro e il sesso diventa un mezzo per affermare la propria supremazia dove la reciprocità  Tale dinamica a volte si svolge anche con la complicità del partner che diventa aggressivo in modo disinteressato alle sue richieste, per cui maggiore sarà la pressione del narcisista maggiore sarà anche il disinteresse del partner che allo stesso tempo non si sottrae alla situazione di sottomissione del narcisista ma resiste in modo indifferente.
  4. Propensione a provare vergogna e umiliazione come reazione a offese relativamente lievi: i narcisisti si sentono facilmente feriti se qualcuno non e’ d’accordo con loro, li ignora o li critica. La vergogna che prova e’ in funzione del fatto di non sentirsi all’altezza dell’ideale grandioso che ha di se stesso o di come dovrebbe essere. Alla vergogna di sentirsi smascherati, si associa un profondo sentimento di umiliazione dovuto al fatto che più individui hanno scoperto le sue inadeguatezze, rispetto ai quali sviluppa rabbia e desiderio di vendetta.
  5. Negazione della sofferenza o del conflitto associata a disconoscimento della realtà: il senso di vergogna e di umiliazione del narcisista viene evitato ricorrendo ad una massiccia negazione della realtà, del dolore inflitto e del conflitto che innesca nella relazioni interpersonali. Molti narcisisti spesso evitano il contatto visivo e parlano senza interruzione con le persone come se avessero un pubblico di fronte, per evitare di rilevare ogni minimo disaccordo dell’interlocutore.
  6. Confronto continuo tra se stessi e gli altri che alimentato l’invidia: la grandiosità manifestata da molti narcisisti si basa su una immagine di sé fragile che crea il bisogno di essere sempre migliori rispetto agli altri. Questa strategia non funziona quando il narcisista incontra persone migliori di lui che minacciano la sua fragile grandiosità e generano in lui invidia a cui segue un atteggiamento di svalutazione e di disprezzo.
  7. Idealizzazione dell’altro: il narcisista a volte sopravvaluta gli altri e cerca di creare una condizione di reciproca ammirazione in cui accresce la loro autostima ponendosi all’ombra di un soggetto idealizzato che gli conferisce valore. La conseguenza di questa condizione e’ che i narcisisti sono spesso insoddisfatti poiché nessun interlocutore e’ perfetto per cui non può mai rispondere all’idealizzazione.
  8. Difficoltà di capire o di provare interesse per l’esperienza interiore degli altri: il narcisista ha una significativa difficoltà ad empatizzare emotivamente con l’altro. Può possedere una certa dose di empatia cognitiva ma e’ completamente assente quella emotiva.
  9. Invadenza caratterizzata da manifestazioni esibizionistiche che violano il territorio degli altri: il narcisista si concentra solo su quello che e’ importante per lui e non e’ interessato in alcun modo a conoscere l’altro o a rispettare i suoi confini emotivi.
  10. Ritiro dalle relazioni sociali per proteggersi dalle umiliazioni: il narcisista vulnerabile con tratti evitanti cerca di evitare in ogni modo le umiliazioni tenendosi in disparte nelle situazioni sociali dove sono coinvolte altre persone.
  11. Sensazione di essere vittima di maltrattamenti da parte degli altri: i narcisisti vulnerabili o ipervigili fanno in modo di trovarsi continuamente nella condizione di essere incompresi  e di essere offesi perché gli altri non riconoscono la loro sofferenza.
  12. Iniziale seduttivita’ seguita da perdita di interesse per l’altro: nel primo incontro con il narcisista ad alto funzionamento il suo modo di comportarsi può risultare affascinante e seducente. Questi aspetti nell’arco di breve tempo scompaiono poiché il narcisista decide che l’altro non gli serve più ed inizia a mostrare un crescente disinteresse e ad allontanare l’altro.
  13. Falsità, disonestà’ e tentativi di sedurre l’altro: all’stremo opposto vi sono i narcisisti con tratti antisociali che mentono continuamente per imporre agli altri il loro modo di pensare o per ricevere apprezzamenti e lodi senza alcuna considerazione delle conseguenze del loro comportamento.

E’ bene tenere presente che gli stili di relazione sopra elencati, sono i più diffusi nelle organizzazioni narcisistiche di personalità pur non completando le forme di  relazione  interpersonale tipiche del narcisismo.

 

Bibliografia:

Gabbard, G. O., Crisp H., (2019) Il disagio del narcisismo, Raffaello Cortina Editore.

Gabbard, G.O. (2015), Psichiatria Psicodinamica, Raffaello Cortina Editore

Photo Credits: www.pierandreapriolo.it